Tecnica: tenere il colpo in canna
Per molti, il porto della pistola in fondina con la cartuccia camerata in canna è ancora un tabù. Le sicure presenti sulle armi moderne e le modalità statistiche degli scontri a fuoco, dovrebbero far riconsiderare questa opportunità
Alcune scuole di pensiero affermano che l’arma portata con il colpo in canna è pericolosa e può sparare.
Si afferma che lasciando la camera di cartuccia vuota si facilitano le operazioni di maneggio dell’arma per chi è addestrato sommariamente.
Altri, consigliano di inserire la cartuccia solo in particolari scenari.
Altri seguono particolari moduli operativi che mettono in secondo piano la difesa personale
Esistono moduli addestrativi che andando oltre la difesa personale del singolo individuo, non prevedono il colpo in canna nell’arma corta perché gli operatori lavorano in gruppo, hanno altre regole di ingaggio e la pistola non è l’arma primaria. Inoltre in alcuni scenari operativi si suppone di dover operare a distanze relativamente più lunghe di quelle previste nella difesa personale.
Il fattore meccanico
Se si rispetta la regola “NON METTERE IL DITO SUL GRILLETTO SE NON VUOI SPARARE” l’arma, essendo un oggetto inanimato, non spara. Per questo rimandiamo all’articolo sulle 4 norme di sicurezza.
Per ragioni di sicurezza, pistole tipo Browning HP, Beretta modello 34 o la Colt 1911 (modelli antecedenti alla serie 80), essendo prive della sicura automatica al percussore necessitano del porto in fondina con la camera di cartuccia vuota.
Fortunatamente, da molti anni sono presenti sul mercato armi da fianco provviste di sicura automatica al percussore: le uniche da utilizzare per scopi difensivi. La sicura automatica al percussore non permette in alcun caso la partenza del colpo fino a quando non si è agito sulla leva di scatto e fa si che l’arma non spari neanche se cade a terra o il cane riceva un colpo.
Molte pistole semiautomatiche a cane esterno e sistema di scatto in doppia azione, sono dotate di sicura abbatti cane, utile per riportare il cane in posizione di riposo dopo aver inserito il colpo nella camera di cartuccia.
Persino i revolver sono stati dotati da anni di sicure che impediscono lo sparo se non si agisce sulla leva di scatto. Questi congegni, consentono il porto con la cartuccia inserita nella camera di cartuccia in totale sicurezza.
il fattore umano
L’addestramento che si effettua sul campo di tiro, in poligono, è privo di una componente fondamentale: lo stress.
In seguito al rilascio di vari ormoni nel sangue, lo stress determina una diminuzione della sensibilità tattile delle parti distali del corpo, con relativa incapacità di compiere movimenti e ragionamenti complessi.
In queste condizioni, anche la semplice operazione di arretramento del carrello, si tramuta in un movimento “fine”, difficile da attuare in caso di estremo pericolo. In questi stati d’animo, effettuando questa apparentemente semplice manipolazione si può rischiare di provocare un malfunzionamento o di far cadere a terra l’arma.
I problemi di manipolazione aumentano utilizzando minuscole pistole “back-up”, specialmente se dotate di chiusura labile.
Che l’arma debba essere tenuta sempre nello stesso modo è una regola ancora una volta correlata al fattore stress che crea confusione mentale e sconsiglia di utilizzare più modalità, per evitare di costringere il cervello a ragionare in momenti in cui questo è estremamente difficile.
Anche scaricare ripetutamente l’arma richiede alcune precauzioni oltre quelle del maneggio corretto. A questo proposito vi riportiamo ad esempio un caso avvenuto negli Stati Uniti, durante un’operazione di polizia.
La cartuccia inserita nella canna della pistola di un agente aveva avuto un malfunzionamento: la perizia eseguita successivamente sulla cartuccia inesplosa, aveva rivelato che l’innesco era danneggiato. L'agente di polizia ammise che in effetti, la cartuccia incriminata era stata tolta e reinserita nella canna centinaia di volte: tutto questo per evitare di lasciare la pistola con il colpo in canna una volta lasciato il servizio.
Se non sussistono problemi di detenzione abitativa, evitiamo questa operazione. Nel caso sostituiamo periodicamente la prima cartuccia del caricatore, con una nuova.
L’azione batte sempre la reazione
La perdita di tempo è spesso messa in secondo piano. Quando una pistola o un revolver è utilizzato in seguito a un’aggressione, il tempo per la reazione, così come la distanza tra l’aggredito e l’aggressore, sono talmente ridotti che le già scarse probabilità di uscire indenni si azzerano se si inseriscono movimenti superflui, come il dover inserire il colpo nella camera di cartuccia.
Nel tiro reattivo, arretrare il carrello per inserire la cartuccia non solo rallenta i tempi della risposta ma a corta distanza, dover impegnare le due mani per mettere l’arma in condizioni di sparare, potrebbe provocare la sottrazione di quest’ultima da parte dell’avversario che tra l’altro è facilitato a portare dei colpi verso chi ha le due mani impegnate.
Durante gli addestramenti si ipotizza sempre che l’avversario sia alla distanza ottimale per avere tempo di reagire. Succede anche nelle palestre dove si praticano le cosiddette arti marziali.
Nei casi reali di difesa personale, quando siamo da soli, contro uno o più aggressori da fronteggiare, posti a distanza di braccio , il colpo in canna precedentemente inserito consente di riguadagnare tempo allontanando o colpendo l’avversario.
In conclusione: è davvero più sicuro lasciare la camera di cartuccia vuota?
Non è mai lo stato dell’arma a provocare l’incidente, ma la mancanza di addestramento dell’utilizzatore.
Chi possiede un’arma da fuoco è moralmente obbligato ad addestrarsi, sperando che durante la vita non dovrà mai sparare una sola cartuccia per opporsi a un’aggressione mortale. Non per questo si deve pensare che lo scontro a fuoco – spesso immediato e a breve distanza – possa capitare solo agli altri.
Consideriamo tempi e modalità degli scontri per difesa personale, evitando che l’arma portata indosso sia solo un peso inutile.
Se siamo condizionati a pensare che la pistola ha sempre la camera di cartuccia piena, NON tireremo mai quel grilletto inavvertitamente e avremo un’attenzione maggiore e costante durante il maneggio dell’arma.
Teniamo a mente che per rapidi che si possa essere, compiere delle manipolazioni in più, rallenta in ogni caso la risposta.