Chiappa Firearms PAK-9
La Chiappa Firearms PAK-9 è una “pistolona” in calibro 9mm dedicata agli appassionati della piattaforma Kalashnikov, una delle più popolari di tutti i tempi
Da ormai qualche tempo è tornata la moda di quelle che negli anni ‘80 in nord America venivano chiamate “Assault Pistols”. Parliamo, ovviamente, di quelle grosse pistole semi-automatiche in calibri quali il 9mm, il 9 Corto o il .45 ACP che – a parte l’aspetto estetico dovuto alla derivazione dai Design delle pistole-mitragliatrici più popolari dell’epoca – poco offrivano in termini di praticità.
Chi rammenta le UZI Pistol, le TEC-9, le MAC-10 – modelli nati negli anni ‘70 e ‘80 e in alcuni casi ancora in produzione! – ricorderà che, a parte il fattore “Cool”, non offrivano molti vantaggi rispetto alle normali pistole semi-automatiche, eccezion fatta di solito per la capacità più elevata. Si trattava infatti di pistole con una certa massa, il cui peso aggiunto poteva aiutare a dominare il rinculo, ma al contempo riduceva la maneggevolezza, rendendo più difficile ottenere una certa precisione.
Con l’andare dei tempi e l’evoluzione della tecnologia armiera, era dunque normale che si cercasse di ovviare alle “mancanze” congenite di questa categoria. Oltre ad alcuni dei modelli già citati, negli USA sono nate le versioni cortissime in calibro da pistola della piattaforma AR-15, grazie ad una serie di modifiche peculiari alla meccanica. A lungo, tuttavia, è mancata la disponibilità commerciale di un’arma paragonabile che fosse basata sull’altro fucile iconico dell’epoca della Guerra Fredda: l’AKM, o Kalashnikov che dir si voglia.
Questo almeno fino al 2017, quando è apparsa la Chiappa Firearms PAK-9, una “pistolona” semi-automatica di derivazione Kalashnikov, che rispetto a molte delle sue concorrenti è qualcosa di più di un semplice “giocattolo” da Plinking.
La PAK-9 è infatti realizzata su receiver che Chiappa fa realizzare in Romania, dove operano molti produttori storici di armi di derivazione AK.
L’esperienza nella realizzazione di questo tipo di prodotti c’è, e si vede: pur trattandosi di receiver stampati, la qualità costruttiva è notevole. Cosa più importante è ricordare che quello che abbiamo di fronte non è un semplice receiver da Kalashnikov adattato (come in altri pistoloni di derivazione AK distribuiti in seguito soprattutto sul mercato USA); si tratta di un fusto riprogettato e costruito proprio sulle specifiche del calibro inteso: il 9mm, ovvero 9x19mm Parabellum per l’esportazione e 9x21mm IMI per l’Italia.
La Chiappa Firearms PAK-9 ha un’impugnatura polimerica con zigrinature verticali sulle guancette e scanalature poco profonde per le dita. L’astina, anch’essa realizzata in polimero, presenta una rotaia Picatinny sulla superficie inferiore per accessori tattici o per un’impugnatura verticale; altre due porzioni di rotaia più corte sono posizionate ai lati di quello che dovrebbe essere il Gas Block – e tra un po’ vedremo perché usiamo il condizionale.
Nella sua versione-base, l’arma non presenta un calcio. In coda al receiver è infatti presente solo una maglietta per cinghie di tracolla. Poco dopo il suo lancio, tuttavia, alcune aziende terze hanno iniziato a produrre degli adattatori specifici per questo modello; intuendo la richiesta del mercato, la stessa Chiappa Firearms ha poi introdotto una versione della PAK-9 munita di adattatore che consente di installare un Buffer Tube di tipo AR-15, che a sua volta funge da punto di montaggio per calci telescopici o per gli Armbrace tipici del mercato americano. Un’aggiunta apprezzabile, dato che coi suoi 2,7 chili di puro acciaio, la PAK-9 non è certo un peso piuma!
Il mirino della PAK-9 è di tipo AK, mentre la tacca di mira è rimovibile e montata in coda alla rotaia Picatinny per ottiche integrale al coperchio superiore. Quasi tutto, della PAK-9, ricorda tecnicamente il Kalashnikov, rendendo l’arma più facile da padroneggiare per chi sia pratico della piattaforma: la leva di sicura e quella d’armamento sono identiche, e così pure la procedura di smontaggio.
Una volta smontata l’arma, tuttavia, si nota la principale differenza tecnica: all’apparenza del tutto simile a quello di un AKM, in realtà l’otturatore è ridimensionato e riadattato per il calibro 9mm; inoltre, non presenta pistone, sostituito da un normale tondino d’acciaio che serve soltanto ad aggiungere massa frontale. La Chiappa PAK-9, infatti, presenta una semplice chiusura a massa.
La canna della PAK-9 è dunque fissa, lunga 16 centimetri – il che porta la lunghezza totale dell’arma a circa 37 centimetri in totale – a tutto vantaggio della precisione.
L’arma si alimenta tramite un pozzetto del caricatore in polimero con pulsante di sgancio laterale; l’aletta di fronte alla guardia del grilletto che sul Kalashnikov normalmente funge da rilascio del caricatore, sulla PAK-9 serve a rimuovere l’astina in fase di smontaggio da campagna.
Il pozzetto del caricatore della PAK-9 è di tipo modulare: di fabbrica l’arma è predisposta per impiegare i caricatori bifilari delle pistole Beretta serie 92/98. Come accessorio opzionale Chiappa offre anche un adattatore che permette l’uso di caricatori Glock.
Rispetto alle sue più dirette concorrenti, la Chiappa Firearms PAK-9 ha anche il vantaggio del costo ridotto. E di questi tempi, non è cosa da poco.