Brownells Grand Slam 2024 al campo Defense 360
Sabato 11 e domenica 12 maggio si è tenuta presso il poligono Defense 360 la prima gara del torneo IDPA Brownells Grand Slam 2024
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Sabato 11 e domenica 12 maggio si è tenuta la prima gara del Brownells Grand Slam, evento IDPA presso il poligono Defense360 di Arcisate (VA). In un periodo di continue piogge, domenica in particolare è stata graziata da un tempo soleggiato ma non rovente.
L’evento, articolato su numerosi stage, diversi dei quali con situazioni di tiro “creative” (come la tenda da campeggio) si è svolto in un contesto sportivo decisamente gradevole e amichevole, merito anche degli organizzatori e del team di supporto che ha seguito ogni fase in modo scrupoloso, compreso il catering, messo a disposizione dalla struttura stessa e della location circondata dal verde, specie in questa stagione.
La partecipazione è stata numerosa, con tiratori suddivisi tra le varie categorie, e potete consultare la classifica qui:
https://saurs-git-feat-grandslam-stefanos-projects-14ea3f66.vercel.app/events/grandslam.
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Ma più che dei dettagli particolari dell’evento, che alla fine risultano interessanti principalmente per chi l’evento l’ha vissuto, vorrei parlare dell’atmosfera generale che si è respirata alla gara.
In un mondo del tiro spesso caratterizzato da polemiche, da discipline che si prendono troppo sul serio, autoreferenziali, e dove il divertimento è ormai stato completamente marginalizzato rispetto all’accanimento verso il risultato, portandole a essere chiuse e respingenti verso i neofiti, eventi come questo sono una vera boccata di ossigeno.
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Un ambiente dove si sono visti numerosi tiratori partecipare con armi “basiche” in categorie riservate a chi non voglia necessariamente spendere diverse migliaia di euro per una “race gun”, dove chi ha gareggiato soprattutto si è divertito, a prescindere dalla classifica, perché l’accento sul divertimento dei partecipanti è stato evidente in tutta la gara, e dove tutto invoglia il neofita a diventare parte di questo mondo piacevole, divertente e positivo.
Questo è ciò di cui gli sport di tiro hanno davvero bisogno, oggi più che mai in un contesto che vede il numero complessivo dei tiratori diminuire costantemente, principalmente a causa del ridursi del numero di cacciatori, un tempo importante componente del mondo armiero ma oggi sempre più esiguo, e dove l’atteggiamento dell’autorità verso i tiratori è, tristemente, sempre più ostile.
I produttori per primi dovrebbero farsi portatori della bandiera di eventi sportivi accessibili, divertenti, che invogliano nuove leve a unirsi a un ambiente, quello del tiro, che promuove la responsabilità, la sportività e il senso di appartenenza.
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