Il 30 settembre, la rivista statunitense Shooting Illustrated – organo ufficiale della National Rifle Association (NRA) – ha reso pubblico l'acquisto da parte della Beretta Holding di ben 1.250.100 azioni della Sturm, Ruger & Co., Inc., meglio nota come Ruger Firearms, una delle più note aziende del settore armiero statunitense.

L'acquisto, del valore di circa 46 milioni di dollari USA, porta Beretta Holding a possedere esattamente il 7,735% delle quote azionarie di Ruger, facendo dell'azienda di Gardone Val Trompia la seconda principale detentrice delle azioni Ruger scambiate alla borsa di New York – seconda solo al fondo di investimenti BlackRock, e superando anche il fondo Vanguard – e la terza principale azionista se si tiene in considerazione la quota di azioni che la stessa Ruger Firearms continua a detenere.

Stando a quanto dichiarato da Beretta alla Commissione di controllo della borsa USA (SEC) il 15 settembre, la holding di Gardone Val Trompia di non voler ottenere il controllo di Ruger, ma di essere interessata a intavolare discussioni con la dirigenza dell'azienda statunitense riguardo alla possibilità di aprire partnership strategiche.

L'elezione di Donald Trump alla Presidenza USA e la conquista di una solida maggioranza repubblicana al Congresso ha fatto svanire ogni paura di leggi restrittive in ambito federale; il risultato è stato un calo nella vendita di armi sul mercato statunitense.
Nonostante ciò, negli ultimi 12 mesi, il valore delle azioni Ruger è salito del 23 per cento; la notizia dell'acquisto di azioni da parte di Beretta ha fatto salire il valore delle azioni Ruger Firearms a Wall Street del 6,3%, facendo loro toccare il valore massimo da un anno a questa parte.