Pedersoli 1886 Sporting Classic Rifle
Dall’Henry, al 1866 “Yellow Boy”, ai modelli 1873 e 1876, la Winchester aveva camerato le sue carabine con munizioni sempre più potenti. Ma fu solo con il modello 1886 progettato da John Moses Browning che iniziò l’era dei fucili a leva di grosso calibro
Il Winchester 1873 era stata un’arma di incredibile successo, ma in generale le carabine a leva Winchester potevano gestire solo munizioni che oggi definiremmo senza dubbio da pistola, come ad esempio il .44 WCF (noto come .44/40 Winchester) o il .38 WCF (noto come .38/40 Winchester). Sebbene queste munizioni caricate a polvere nera permettessero alle leggere e maneggevoli carabine Winchester di abbattere prede di dimensioni piccole e medie e funzionassero bene per la difesa personale, non erano certo molto prestanti in termini di portata e potenza.
Fino al modello 1873 la caratteristica principale delle armi Winchester era sempre stata il volume di fuoco, unito alla maneggevolezza. Ma negli anni Settanta del XIX secolo, negli Stati Uniti la tecnologia industriale armiera iniziò ad evolvere notevolmente, per adattarsi a cartucce ad alta potenza, e materiali, concetti e soluzioni meccaniche adottate iniziarono a subire notevoli cambiamenti.
Pur avendo tentato di allinearsi a queste tendenze con il Winchester 1876, camerato per diverse cartucce proprietarie (Winchester) di considerevole potenza, il modello ‘76 non era altro che un modello ’73 irrobustito, e il suo blocco otturatore faceva ancora uso della stessa azione a ginocchiello, cosa che lo rendeva inadatto a munizioni dal bossolo lungo come l’ubiquitario e allora neonato .45-70 Government.
Nella conquista del mercato americano della caccia grossa Winchester stava perdendo terreno nei confronti di Sharps e Remington che, pur con fucili monocolpo, detenevano il controllo delle principali munizioni di grosso calibro dell’epoca.
Per risolvere il problema Winchester si affidò al genio di John Moses Browning, che da poco collaborava con l’azienda e aveva appena progettato il Winchester 1885 Single Shot, appunto per competere con Sharps e Remington nel segmento dei fucili di grosso calibro.
Ma Winchester era famosa per le armi a ripetizione e così Browning ricevette l’incarico di progettare un nuovo modello a leva che potesse gestire le comuni cartucce “da bisonte” dell’epoca.
Il nuovo fucile Winchester arrivò nel 1886. Browning adottò un sistema di chiusura a blocco cadente con due tenoni verticali che bloccavano il lungo otturatore. Questo sistema consentiva un più ampio movimento longitudinale dell’otturatore stesso, capace quindi di gestire cartucce più lunghe, garantendo al sistema di otturazione una tenuta più solida rispetto a quella possibile sul modello 1876.
L’azione del Winchester 1886 ebbe tanto successo e si rivelò così robusta che poté essere adattata anche alle polveri senza fumo sviluppate a partire dalla fine del XIX secolo ed anche a munizioni ad alta velocità come il .33 WCF (introdotta nel 1902), grazie all’uso di canne in acciaio al nickel.
Il nuovo Pedersoli 1886 Sporting Classic è una fedele replica del fucile originale, che differisce da altre precedenti versioni Pedersoli per la canna tonda, anziché ottagonale, e il calcio dritto. Il calibro camerato è l’immortale .45/70 Government e la canna è di tipo PMG (Precision Match Grade), sigla che denota le canne Pedersoli ad alta precisione, realizzate su macchine a controllo numerico e rigate per brocciatura a rotazione lenta con passate multiple, per la massima precisione e durevolezza.
Ciò che comunque colpisce davvero l’occhio al primo impatto è il castello, fresato da un blocco di acciaio forgiato ad alta resistenza: è finito con una spettacolare tartarugatura caratterizzata da colori incredibilmente vividi e ben contrastati, che da troppo non si vedevano su armi moderne, dove i trattamenti contemporanei usualmente creano colori sbiaditi e deboli.
Starete probabilmente pensando la stessa cosa che ho pensato io vedendolo: questo nelle foto è un pezzo dimostrativo, di quelli preparati appositamente per essere mostrati alle fiere e nelle vetrine dell’area vendite del produttore. Beh, niente affatto: si tratta di un pezzo di serie, uno come tanti, preso dalla linea di produzione standard. In qualche modo Pedersoli è riuscito a ricreare quelle stesse nuvole e chiazze di colore dai contrasti drammatici e dai colori piacevoli che riportano alla mente le tartarugature tradizionali d’epoca.
Le altre parti metalliche sono brunite di un bel nero profondo, mentre i legni sono ben accoppiati al metallo. Un mirino a grano d’orzo in ottone offre un buon contrasto con bersagli scuri, mentre la tacca di mira è di tipo “Buckhorn”: non ideale per il tiro d’alta precisione, ma coerente con l’arma e ottima per l’acquisizione rapida del bersaglio in ambito caccia, destinazione d’origine di questo fucile.
Entrambe le mire sono regolabili: il mirino in deriva mediante un incastro a coda di rondine, la tacca di mira in entrambe le direzioni, tramite una coda di rondine fermata da una vite e, in elevazione, il classico cursore a gradini visto su tanti fucili Winchester. Per chi volesse un sistema di mira più preciso, il codolo è predisposto per il montaggio di una diottra di puntamento (disponibile sul sito Pedersoli), mentre sul lato sinistro del castello è possibile montare mire tradizionali di tipo Peep Sight (ammesso di trovarle in commercio…).
Con 8 cartucce .45-70 nel serbatoio, questo fucile è davvero notevole, capace di considerevole potenza, valido sia per il tiro a lunga distanza (con la diottra opzionale) sia a caccia su prede di grandi dimensioni.
Pedersoli 1886 Sporting Classic Rifle - Specifiche
Pedersoli 1886 Sporting Classic Rifle
Fucile a leva
.45/70 Government
Ripetizione manuale a leva
Azione singola
Manuale, sulla prima monta del cane
8 cartucce
26" / 660 mm
Passo rigatura: 1 a 18"
Tacca half-buckhorn regolabile in altezza e deriva; mirino regolabile in deriva
44 7/8" / 1.140 mm
9,26 lbs / 4,2 kg
Canna in acciao brunito; carcassa e leva in acciaio tartarugato.
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