Barrett Fieldcraft, l'ultraleggero per la caccia
Un fucile Barrett per la caccia? Assolutamente si: distribuito in Italia da Bignami, il fucile Barrett Fieldcraft utilizza materiali High Tech che lo rendono uno dei più leggeri della sua categoria
A quasi tutti gli appassionati di armi, il nome della Barrett Manufacturing di Murfreesboro (Tennessee) fa venire in mente come prima cosa il fucile semi-automatico M82A1 calibro .50 BMG, arma per il tiro anti-materiale e d'interdizione usato da decine di Forze Armate in tutto il mondo (tra cui sia quelle USA che quelle italiane) in virtù della sua capacità di ingaggiare con assoluta efficacia bersagli a distanze anche superiori ai 1000 metri.
E in effetti il mercato d'elezione dei prodotti Barrett è stato a lungo quello militare, anche se i suoi fucili in calibro .50 e .416 Barrett per il tiro a lunga gittata e più recentemente i suoi modelli in calibro .338 Lapua Magnum (M98-Bravo, MRAD) e le versioni semi-automatiche del suo REC-7 sono da sempre disponibili anche sul mercato civile statunitense.
A metà del 2016, tuttavia, l'azienda ha lanciato un fucile a ripetizione manuale con otturatore girevole-scorrevole concepito e prodotto specificamente per gli usi civili – segnatamente quelli venatori – pur senza ignorare numerose discipline di tiro sulle lunghe distanze per le quali il design mostra una spiccata propensione. L'arma in questione è il Barrett Fieldcraft, distribuito in Italia da Bignami.
Il Barret Fieldcraft è una carabina che ha le sue origini nella necessità di ogni cacciatore di avere con se' un'arma che, pur restando affidabile e non carente in fatto di prestazioni, riduca all'osso il peso: chiunque abbia passato a caccia almeno qualche ora, soprattutto camminando in montagna, non avrà certo bisogno di farsi spiegare il perché. E il peso totale, in effetti, va dai 2,36 ai 2,54 chili al massimo a seconda della configurazione.
L'otturatore del Barrett Fieldcraft è molto simile a quello del Remington 700, tranne che per il posizionamento del pulsante di rilascio per la rimozione del medesimo – che si trova sulla sinistra, in posizione speculare alla manetta d'armamento – e per la presenza di un'unghia estrattrice di dimensioni maggiorate, molto simile a quelle usate tempo addietro nei fucili Sako.
L'otturatore presenta scanalature elicoidali d'alleggerimento e due tenoni di chiusura, e una sicura manuale a due posizioni direttamente dietro la manetta d'armamento.
Per ora l'arma è disponibile solo in versione per destrimani, con azione lunga o corta, e si alimenta tramite un serbatoio interno cieco (non accessibile dalla parte inferiore, dunque senza fondello, cosa che consente di ridurre ulteriormente il peso) con molla ed elevatore in polimero, della capacità di quattro colpi più uno in canna per tutti i calibri disponibili.
Tutti i Barrett Fieldcraft presentano un calcio in fibra di carbonio realizzato a mano, comprensivo di calciolo Pachmayr Decelerator, nasello dritto e poggiaguancia sul lato sinistro.
Il Bedding è effettuato a mano ed è completo, in modo da aumentare la rigidità della calciatura e ridurre le vibrazioni armoniche della canna a tutto vantaggio della precisione – Barrett garantisce prestazioni sotto il MOA se si usano le munizioni adeguate. Una serie di rinforzi in alluminio impediscono al sistema di Bedding di cedere sotto la pressione delle viti.
E i calibri sono ben dieci, anche se per ora sul mercato italiano sono disponibili solo cinque: .270 Winchester, .30-06 Springfield, .308 Winchester, 6.5 Creedmoor e 6.5x55.
Si tratta di calibri che presentano un diametro del fondello pari o inferiore a quello del .308 Winchester o .30-06 Springfield: nessun calibro Magnum o Short Magnum.
Ciò consente al Barrett Fieldcraft di montare azioni "scalate" in base al calibro e ridurre al minimo il peso dell'otturatore.
Il Barrett Fieldcraft è privo di organi di mira, ma il fusto è predisposto per l'installazione di ottiche tramite anelli o rotaie. Sull'esemplare che vedete nelle nostre foto è montata un'ottica Nightforce SHV 4-14x56.
Il cannocchiale di puntamento montato sull'arma che vedete nelle foto a corredo di questo servizio è un Nightforce SHV 4-14x56, anch'esso distribuito in Italia da Bignami.
La serie SHV ("Shooter, Hunter, Varminter") rappresenta la gamma di prodotto più "popolare" di Nightforce – laddove per "popolare" s'intende venduta ad un prezzo leggermente inferiore rispetto a quello degli altri prodotti dell'azienda, scremando quanto di "eccessivo" dal Design senza rinunciare a funzionalità e robustezza.
Realizzati in alluminio aeronautico 6061-T6, con torrette in acciaio protette da cappucci rimovibili, i cannocchiali Nightforce SHV presentano un reticolo sul primo o secondo piano focale e un anello all'oculare per la regolazione rapida della diottria. Sono tre i reticoli da 1/4 di MOA disponibili – il MOAR, il 4A e lo IHR – con o senza illuminazione, con riferimenti per il calcolo rapido di elevazione e deriva. In nord America è disponibile anche il reticolo Forceplex.
Oltre all'ampia escursione di ingrandimenti e di Click della regolazione delle ghiere per il reticolo (100 MOA in elevazione, 70 in deriva), i cannocchiali Nightforce SHV offrono anche una parallasse regolabile da 25 yard a infinito e un'eccezionale qualità ottica.
Se c'era un'azienda - ma non certo l'unica - in grado di realizzare un progetto simile, quella era sicuramente la Barrett, dato l'elevato livello tecnologico a sua disposizione.
La costruzione del Barrett Fieldcraft parte da una canna di lunghezza e rigatura variabile a seconda del calibro, bottonata in acciaio 416, con profilo #0 e volata filettata per rompifiamma o, dove consentito, silenziatori.
Di fatto tutte le componenti metalliche dell'arma sono realizzate in acciaio con finitura Inox, a parte alcune minuterie come la noce dell'otturatore per cui viene impiegato l'alluminio; il segreto nell'operazione di contenimento del peso sta nel risparmiare materiale, ad esempio con uno spessore minore del fusto e un diametro inferiore del corpo dell'otturatore (1,48 centimetri, o 0.585" per chi preferisce il sistema in pollici).
I fucili Barrett Fieldcraft sono dotati di fabbrica di scatto Timney regolabile, dalla corsa fluida e dallo sgancio netto; il peso di fabbrica è variabile a seconda del calibro, ma il peso medio misurato si attesta su poco meno di un chilo e mezzo.
Ci voleva il Know-How della Barrett per realizzare un'arma da caccia che offrisse la solidità, l'affidabilità e la precisione di un fucile costruito su specifiche militari pur risparmiando tanto materiale.
Due chili e mezzo di fabbrica significa che l'arma a pieno carico, con treppiedi, ottica e magari poggiaguancia aggiuntivo arriverà a pesare al massimo tre chili, tre e mezzo: per la gioia di chi lo porterà con se' sui terreni più accidentati nel corso di lunghe e soddisfacenti uscite di caccia... rese ancor più soddisfacenti dalle prestazioni di livello Custom di questa eccezionale macchina da tiro.
Barrett Fieldcraft - Specifiche
Fieldcraft
Fucile a ripetizione manuale
.270 Winchester, .30-06 Springfield, .308 Winchester, 6.5 Creedmoor, 6.5x55
Otturatore girevole-scorrevole (Bolt-Action)
Scatto single-stage Timney regolabile
Manuale
4+1
21"-24", secondo il calibro
Passo di rigatura da 1 a 7" / 8" / 9" / 10", secondo il calibro
Mire fisse assenti - predisposto per attacchi ottiche
44.3" (112,5 cm) - con canna 24"
41.3" (104,9 cm) - con canna 21"
da 5.1 lbs (2.31 kg) a 5.6 lbs (2.54 kg), secondo il calibro
Acciao satinato; calcio in fibra
2.950 euro