Direttiva Europea Armi: la Repubblica Ceca è pronta al ricorso!
Milan Chovanec, Ministro dell'Interno della Repubblica Ceca, ha dichiarato che il ricorso del suo governo contro la nuova direttiva europea sulle armi è pronto ad essere presentato alla Corte Europea di Giustizia
A Praga la cosa era nell'aria da mesi, come abbiamo ricordato anche in occasione della pubblicazione della nuova direttiva sulle armi sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE lo scorso 25 maggio, e ora lo confermano anche fonti di stampa locali: la Repubblica Ceca è pronta a ricorrere alla Corte Europea di Giustizia contro le nuove restrizioni europee in materia di armi legittimamente detenute.
Lo ha affermato Milan Chovanec, Ministro degli Interni della Repubblica Ceca, in occasione del suo intervento ad Otázky ("Domande"), programma d'attualità politica che va in onda sulla rete nazionale Česká Televize.
In occasione del suo intervento, il ministro Chovanec ha dichiarato:
La nuova direttiva lede i diritti dei cittadini cechi [...] peggiora il clima di sfiducia nei confronti dell'Unione Europea.
Già nell'aprile dello scorso anno, durante un'audizione di fronte al Parlamento di Praga, Chovanec aveva espresso senza mezzi termini il suo pensiero nei confronti delle nuove normative UE:
A mio parere, in un momento storico in cui il mondo sta diventando meno sicuro, disarmare coloro che rispettano la legge è semplicemente illogico.
La Repubblica Ceca ha una delle leggi sulle armi più liberali dell'Unione Europea, ed una percentuale elevata di licenze di porto per difesa sia rispetto al numero totale di detentori che rispetto alla media UE.
Il Paese è anche uno dei più sicuri dell'intera Unione, con circa 180 omicidi all'anno contro i 520 circa dell'Italia, i quasi 690 annuali della Germania e gli oltre 720 del disarmatissimo Regno Unito – Paese, quest'ultimo, colpito due volte in meno di due mesi da attacchi che un cittadino armato avrebbe potuto fermare prima che venissero mietute vittime innocenti.
In tutta la storia della Repubblica Ceca c'è stata una sola sparatoria di massa, dovuta ad un "corto circuito" delle comunicazioni tra autorità locali, sanitarie e di Polizia sullo stato mentale del responsabile: in base alla legge ceca, in caso di comportamento antisociale interviene immediatamente la revoca delle licenze d'armi e il sequestro delle armi detenute.
Nel corso dei mesi passati, i cittadini cechi – che vedono il possesso d'armi come un simbolo della libertà conquistata dopo decenni di dittatura comunista – hanno più volte protestato contro le politiche disarmiste dell'Unione Europea.
Come tutti ben sappiamo, e come il Ministro Chovanec ha sottolineato, non si è verificato nessun caso in cui un attentato terroristico sia stato commesso con armi legalmente detenute.
Eppure la nuova direttiva – fatta approvare a forza dal Parlamento Europeo con una serie di violazioni procedurali e con l'uso spregiudicato di dati falsi – colpisce solo il mercato legittimo di armi venatorie, sportive e difensive, disarmando le vittime senza andare ad incidere sul mercato nero e sulla porosità delle frontiere esterne dell'Unione che consentono a delinquenti e terroristi di munirsi di armamenti militari.
Il termine ultimo per la presentazione del ricorso contro la direttiva presso la Corte Europea di Giustizia scade il prossimo 7 agosto, e tutto fa pensare che il governo ceco lo presenterà molto prima di tale data. Resta da vedere se qualche altro Paese UE vorrà accodarsi; di sicuro, se sarà possibile, lo faranno numerose associazioni per la tutela del diritto alle armi in Europa – come la rete di Firearms United.
Questo articolo è stato scritto utilizzando la seguente fonte di informazioni:
Prague Post / Weekly Review: Pro-gun Protest In Prague