Kimar: le pistole a salve e da segnalazione
Le pistole a salve e da segnalazione rappresentano una delle più importanti linee produttive della KIMAR S.r.l., uno dei marchi del gruppo Armi Chiappa. Diamo un'occhiata alle caratteristiche delle armi a salve Kimar e scopriamo perché l'azienda di Azzano Mella è leader mondiale nel settore
In inglese hanno diversi nomi: Blank Guns, Alarm Guns, Signal Guns. In Italia il termine generico per indicare tutti questi tipi di strumento è "arma a salve", anche se non tutte le armi a salve sono uguali – quantomeno, non per la legge italiana, né per la direttiva europea sulle armi che è stata peraltro recentemente modificata.
La legge italiana identifica infatti come "armi a salve" (dunque di libera vendita e libera detenzione senza obbligo di licenza o denuncia) solo quelle che sui mercati anglofoni sono denominate "Top Firing": queste infatti presentano una canna completamente ostruita (e con il classico tappo rosso) e non emettono una vampata alla volata, ma presentano uno o più fori di sfogo della vampa sulla parte superiore della canna o del castello.
Le armi a salve che sui mercati anglofoni sono denominate "Front Firing", invece, emettono una vampa alla bocca e possono essere dotate di accessori alla volata che consentono loro il lancio di artifizi quali pallettoni in gomma o munizioni irritanti per la difesa non letale, oppure razzi di segnalazione. Per questo motivo, quest'ultima categoria di prodotti è considerata "arma comune" dalla legge italiana ed è sottoposta alle relative restrizioni di legge.
Quello che non tutti sanno è che per entrambe le categorie, il mercato è essenzialmente monopolizzato da due aziende: una è la tedesca UMAREX, l'altra è la Armi Chiappa di Azzano Mella, in provincia di Brescia.
Le armi a salve della Chiappa non sono immediatamente riconoscibili ai meno esperti, perché non sono marchiate "Chiappa Firearms" ma portano il marchio della KIMAR S.r.l. che non è notissimo alla maggioranza degli appassionati di armi.
Le armi a salve e da segnalazione della KIMAR S.r.l. continuano a rappresentare uno dei più importanti bacini internazionali per il gruppo Chiappa. Oltre al mercato delle vendite private, infatti, le repliche a salve della KIMAR sono utilizzate sui set cinematografici e televisivi in tutto il mondo, sono pressoché monopoliste nelle produzioni di film e Fiction in Italia e apprezzatissime anche nel resto d'Europa.
Nonostante la crescente concorrenza del settore armiero turco, che oggi è il più importante player mondiale di pistole a salve per volumi produttivi, i prodotti della Armi Chiappa / Kimar rimangono sulla cresta dell'onda per un motivo particolare: l'ottimo equilibrio fra qualità e prezzo.
La Armi Chiappa produce tutte le sue pistole a salve e da segnalazione interamente In House, con poco o nessun ricorso a fornitori esterni: si tratta dunque di prodotti che possono legittimamente fregiarsi del marchio Made in Italy e il cui acquisto aiuta a mantenere posti di lavoro e a far girare l'economia nel nostro Paese.
Tutti i modelli sono realizzati per stampaggio e iniezione, e il metallo utilizzato è la lega di zinco, rame, magnesio e alluminio nota come Zama, o ZAMAK che dir si voglia, che è da sempre la più usata nel settore delle armi a salve e da segnalazione. Questo materiale, nelle quantità e nelle tipologie in cui è utilizzato per la realizzazione delle pistole a salve della Chiappa, non consente agevolmente la conversione illegale delle stesse per l'uso di munizioni vere per intenti criminosi.
Come tutti sanno, un'arma a salve realizzata in Zama che venga convertita all'impiego di munizioni vere non resisterà molto alle pressioni, diventando dunque un pericolo più per chi la usa che per chi ci si trovasse davanti e dunque risultando di scarsa validità per gli impieghi criminosi.
Da sottolineare come i rappresentanti della stessa azienda si siano sforzati ed impegnati in prima persona per rendere chiaro questo aspetto in sede europea, facendo della Armi Chiappa una delle poche aziende del comparto armiero che si siano direttamente impegnate in difesa dei propri interessi (e dunque di quelli dei tiratori!) durante l'iter di discussione della nuova direttiva europea sulle armi; l'azienda era minacciata dal testo originale della Commissione Europea sotto moltissimi punti di vista, essendo produttrice anche di armi di categoria B7 che secondo le proposte della Commissione sarebbero dovute essere messe al bando.
La stessa garanzia di protezione da abusi criminali non la danno, ad esempio, le armi a salve realizzate in Turchia, che spesso sono realizzate in modo da essere facilmente convertibili e vendibili sul mercato nero.
I calibri utilizzati sono i classici dell'industria: il ben noto 8mm P.A.K. e il meno comune 9mm P.A.K. con bossolo da 22mm per le semi-automatiche; i revolver, invece, sono disponibili nei caricamenti a salve con bossolo munito di collarino quali il .380 Rimmed Blank o il 6mm Flobert K (noto anche come .22 Blank); alcuni possono utilizzare gli inneschi tipo 209 per cartucce calibro 12, con o senza l'impiego di appositi adattatori riutilizzabili in plastica.
Anche quando si parla di pistole a salve o da segnalazione la scelta d'acquisto deve sempre essere oculata: qualsiasi sia l'uso che se ne fa, abbiamo comunque di fronte oggetti dal cui impiego corretto possono dipendere delle vite, come nel caso delle pistole da segnalazione, e questo alla Kimar lo sanno.
Dagli inizi degli anni '90 ad oggi, con il marchio Kimar la Armi Chiappa ha immesso sul mercato tredici modelli diversi di pistole e revolver a salve e da segnalazione, tutti basati sui Design di alcune delle pistole e delle rivoltelle da difesa/servizio più popolari al mondo. Il fatto di essere riproduzioni di armi reali le rende particolarmente appetibili per collezionisti e maestri d'armi sui set cinematografici e televisivi.
Oggi tutti i modelli sono disponibili in variante Front Firing (Signal Pistols) e Top Firing (Blank Pistols), diverse per calibro e colorazione.
- Competitive Blank e Power Blank: revolver basati sul Ruger SP101, rispettivamente con canna da 2" e 4"
- Python Blank: revolver basato sul Colt Python con canna da 4"
- Mod.314: revolver basato sullo Harrington & Richardson 732 nella versione a canna corta
- Single Action Blank: revolver basato sul Colt 1873 SAA
- Derringer Blank: pistola a doppia canna basculante basata sulla Remington Model 95 "Double Deringer"
- Mod.911: pistola basata sulla Colt "Government" M1911 A1
- PK4: pistola basata sulla Beretta Px4 Storm
- 85 Auto: pistola basata sulla Beretta 84FS
- 92 Auto: pistola basata sulla Beretta M92-FS
- 75 Auto: pistola basata sulla CZ75
- Lady K: pistola basata sulla Walther PPK
- Very Single Shot Signal Pistol: pistola a canna basculante a colpo singolo per razzi da segnalazione da 1"
Armi a salve per difesa personale? pensateci bene...
Quando ci si scontra con il problema delle norme sull’acquisto e detenzione delle armi, è piuttosto comune che qualcuno sollevi l’idea di utilizzare un’arma a salve, dato che queste sono di libera vendita. L’idea è di usarla per dare l’idea che si stia usando un’arma vera e indurre l’aggressore alla fuga.
Esistono due categorie di armi a salve: Front Firing (a sparo frontale) e Top Firing (a sparo superiore), a seconda della direzione in cui vengono espulsi i gas della cartuccia a salve.
Le Front Firing sono ovviamente molto più realistiche, ma in Italia sono considerate armi comuni in quanto, data appunto la presenta di una canna forata, non è impossibile riuscire a fargli sparare un qualche tipo di proiettile.
Ma anche le Top Firing potrebbero dare l’idea che si stia usando un’arma vera, e il problema sta proprio lì: in effetti, l’impressione, la danno.
Una pistola a salve certamente spaventerà l’aggressore. Il problema è cosa farà l’aggressore spaventato.
Un delinquentello inesperto e poco determinato potrebbe essere indotto alla fuga. Di contro, limitarsi a spaventare qualcuno che ha una pistola vera non è mai un’idea brillante, perché è praticamente certo che sparerà a sua volta, cosa che potrebbe non aver fatto se non l’avessimo indotto a credere che gli stiamo sparando noi per primi.
Non è un’idea brillante, specialmente considerando che in realtà siamo disarmati e stiamo bluffando, e certamente non vogliamo trovarci con un delinquente armato che viene a chiamare il nostro bluff. C’è un vecchio detto che dice che non si va a una sparatoria portandosi un coltello, ovvero non si affronta un problema con strumenti inadeguati: beh, rischiare di causare una sparatoria avendo in mano una pistola finta, non è l’ideale.
In due parole: non fatelo. Ma d’altra parte, per questo da noi queste pistole si chiamano “scaccia cani”. Perché invece, gli animali "a due zampe" non sempre si mettono paura...