ST Kinetics BR18: il fucile d'assalto bull-pup definitivo?
GUNSweek.com ha avuto accesso in esclusiva ad uno dei primi esemplari di produzione del fucile ST Kinetics BR18, prodotto a Singapore: è questa l’evoluzione definitiva del concetto di fucile d’assalto bull-pup?
La Singapore Technologies Engineering Ltd. – o semplicemente ST Engineering – è un’azienda poco nota alla gran parte delle persone, ma è sicuramente famosa tra gli addetti ai lavori. Sebbene la sua sede sia nella piccola Repubblica di Singapore, la ST Engineering è leader globale nei settori aerospaziale, dell’elettronica e dei sistemi di difesa, dai veicoli corazzati alle armi leggere.
All'interno del gruppo Singapore Technologies Engineering, la divisione Singapore Technologies Kinetics (nota anche come ST Kinetics or STK) si dedica allo sviluppo dei sistemi d'arma terrestri, del munizionamento e delle armi leggere, ed è conosciuta per armi militari come la mitragliatrice leggera ULTIMAX-100, progettata da L. James Sullivan, la pistola-mitragliatrice CPW e il fucile d’assalto SAR-21. I progetti messi in produzione della STK hanno dato prova della loro validità su numerosi teatri operativi, e si caratterizzano in generale per una spiccata propensione all’innovazione.
È sicuramente questo il caso della più recente creazione della ST Kinetics, a cui noi di GUNSweek.com abbiamo avuto accesso esclusivo grazie alla ST Engineering e il loro distributore ufficiale per gli Stati Uniti – la Phoenix Defence di Henderson, in Nevada.
Parliamo del fucile d’assalto ST Kinetics BR18.
Il fucile ST Kinetics BR18 è stato presentato per la prima volta nel 2014, quando un prototipo denominato BMCR (Bull-pup Multirole Combat Rifle) fu esposto all'Eurosatory di Parigi. Il progetto è stato poi finalizzato nel 2018.
Il BR18 è stato sviluppato per sostituire il SAR-21 in uso presso le Forze Armate della Repubblica di Singapore, nonché come arma per l’export, e attraverso il suo sviluppo la ST Engineering ha risolto alcuni problemi intrinseci della sua piattaforma bull-pup,
Il BR18 è un fucile d’assalto bull-pup di nuova generazione camerato per la cartuccia 5,56x45mm NATO, progettato per essere ambidestro e il più corto e leggero possibile, in modo da essere utilizzato come arma di servizio “universale” per tutte le specialità delle Forze Armate – dalla fanteria alle truppe corazzate, dalle unità paracadutiste alle Forze Speciali – senza modifiche.
Se da una parte ciò fornisce un considerevole vantaggio ad una forza armata piccola come quella di Singapore - che dovendo difendere una città-Stato si troverebbe a combattere in ambito essenzialmente urbano - sul piano dell’export fa del BR18 una scelta sicuramente allettante.
Rispetto al prototipo, il BR18 è stato considerevolmente semplificato dal punto di vista costruttivo: se infatti il BMCR impiegava un semicastello superiore in metallo, sul BR18 i semicastelli sono entrambi realizzati in tecnopolimero rinforzato di ultima generazione; le mescole sintetiche sono state scelte con cura per offrire la massima durata nei climi più rigidi e per resistere al calore. Ciò consente al BR18 di mantenere il peso a livelli decisamente ridotti, fino ad un massimo di quattro chili a seconda della variante.
Quella che vedete nelle fotografie di quest'articolo è la variante-base, denominata BR18 AR (Assault Rifle), lunga in tutto 64,5 cm con una canna da 14,5", per un peso di appena 2,9 kg.
Il BR18 Sharpshooter Rifle, presenta una canna da 20" per una lunghezza totale di poco meno di 80 cm e un peso totale di 3,2 kg.
Ad arrivare a 4 kg è il modello BR18 MGR (Machine Gun Rifle), che è pensato per il fuoco sostenuto – una via di mezzo tra il fucile d’assalto e la mitragliatrice di squadra – e che come tale presenta una canna da 18" dal profilo pesante per una lunghezza totale di 78,5 cm ed integra nel semicastello superiore altri accorgimenti per una più efficace dissipazione del calore.
Le canne di tutte le versioni del BR18 presentano rompifiamma “a gabbia d’uccello” e sei principi di rigatura destrorsi con passo di 1:7”, che secondo l’azienda rende l’arma capace di stabilizzare propriamente la munizione 5,56x45mm NATO nel caricamento SS109 fino ad una distanza di 800 metri.
Le canne sono integrali al semicastello superiore, facilmente rimovibile – ma lo vedremo dopo – il che consente il rapido passaggio da una qualsiasi a tutte le altre diverse configurazioni nel giro di pochi secondi anche sul campo.
Il poggiaguancia in fibra di carbonio del BR18 può essere aperto (vedi foto a lato) per accedere alla camera di cartuccia; lo spazio offerto è tale da consentire agevolmente la risoluzione di eventuali malfunzionamenti.
Il BR18 opera tramite presa di gas indiretta, tramite pistone a corsa lunga, con una valvola di spillaggio dei gas collocata sul lato sinistro della canna, esattamente a 90° gradi rispetto al suo asse, e presenta un piolino che ne consente la regolazione su diverse posizioni per l’impiego con diverse tipologie di munizioni e in varie condizioni operative, nonché la sua rimozione per la pulizia.
Il pistone di presa gas, solidale all’otturatore, corre parallelo alla canna, un sistema simile a quello dello Steyr AUG.
Il gruppo-otturatore è un blocco unico che può essere estratto integralmente dal BR18 per la pulizia o la manutenzione in fase di smontaggio da campagna senza timore di perdere componenti piccole ma importanti
Per separare i due semicastelli è sufficiente rimuovere un perno passante che si trova poco sopra la sede del caricatore; a quel punto è possibile rimuovere anche il gruppo-otturatore e il poggiaguancia integrato in fibra di carbonio.
Il semicastello inferiore presenta un’impugnatura ergonomica e una rotaia Picatinny sotto il Dust Cover per l’installazione di accessori tattici o di lanciagranate: la stessa ST Engineering produce il lanciatore compatto STK-40GL MK1 per granate da 40x46mm SR a bassa velocità, utilizzabile come arma ancillare o in configurazione Stand-Alone con apposita calciatura.
All’interno del semicastello inferiore, all’interno di un inserto metallico, sono alloggiati il cane e le componenti del pacchetto di scatto. Esso ospita inoltre la sede del caricatore e la maggior parte dei comandi.
Il peso dello scatto si attesta sui 3,5 chili, inferiore sia a quello dello Steyr AUG che degli IWI Tavor e X95. La guardia del grilletto è estensibile per facilitare l’impiego coi guanti.
Sopra l’impugnatura, su ambedue i lati, sono presenti due levette a portata di pollice e indice; quella anteriore è il selettore del tiro, che consente di porre l’arma in sicura o di passare dalla modalità di tiro semi-automatico alla raffica libera, con una velocità ciclica variabile tra i 650 e gli 850 colpi al minuto.
La leva posteriore è invece il comando di sgancio del caricatore; si attiva col pollice, spingendo verso il basso, ed è molto reattiva e facile da usare.
Il BR18 si alimenta tramite i caricatori polimerici traslucidi del fucile SAR-21 o tramite caricatori confacenti alle specifiche STANAG 4179, dunque la maggior parte dei caricatori compatibili anche con la piattaforma M16/M4 e con la maggior parte delle armi leggere a norma NATO. Diciamo “la maggior parte” perché nel corso del maneggio abbiamo potuto osservare come possano esserci difficoltà ad inserire nell’arma i caricatori MagPul a causa delle sporgenze sulla parte superiore degli stessi.
Dietro il pozzetto del caricatore è presente un pulsante che funge – come sull’israeliano Tavor – da comando di rilascio dell’otturatore in apertura. A otturatore aperto, una volta inserito un caricatore nuovo, si rimanda l’otturatore in chiusura premendo il pulsante col pollice della mano debole.
Il semicastello superiore, invece, presenta numerose feritoie di ventilazione e una rotaia Picatinny per ottiche o mire metalliche abbattibili – non ne sono fornite di serie – nonché la manetta d’armamento ambidestra che va ad intervenire su una sporgenza metallica superiore sul gruppo-otturatore.
Proprio su quest’ultima componente – separabile dal semicastello superiore in fase di smontaggio – si concentrano quasi tutte le parti metalliche dell’arma; la sua collocazione consente un buon bilanciamento dei pesi, che rende il fucile BR18 ben brandeggiabile anche con una mano sola.
La testina rotante dell’otturatore presenta due ampi tenoni di chiusura. Alla sua sinistra troviamo il pistone di presa gas, mentre alla sua destra troviamo un pistoncino che è essenziale al funzionamento ambidestro dell’arma.
Quando l’otturatore arretra dopo aver sparato un colpo, infatti, il bossolo viene estratto dalla camera ed espulso verso destra, dove però non si trova una finestra d’espulsione; quando l’otturatore ritorna in chiusura, il summenzionato pistone spinge in avanti il bossolo vuoto, lungo una canaletta che corre sul lato destro del semicastello superiore e sopra l’impugnatura, da dove vengono espulsi in avanti e verso destra, lontano dalla faccia del tiratore.
Come ben si evince dalle foto a corredo di questo servizio, ciò rende il BR18 impiegabile da parte di tiratori destrimani o mancini indipendentemente, senza modifiche, e consente al tiratore di cambiare posizione di tiro senza dover adottare tecniche di brandeggio particolari per sfruttare al meglio i ripari.
Il BR18 non è il primo fucile Bull-pup ad espulsione anteriore attualmente presente sul mercato, ma a differenza di quelli da più tempo prodotti e consolidati sul mercato – il Kel-Tec RFB americano e lo FN F2000 belga – il suo sistema di Forward Ejection non prevede che i bossoli siano impilati in una lunga canaletta e si spingano fuori l’un l’altro man mano che si spara.
Tale sistema, infatti, ha il difetto di portare ad inceppamenti nel caso si spari tenendo la canna verso l’alto – cosa tutt’altro che fantascientifica nel combattimento urbano.
Inoltre i modelli summenzionati non consentono al tiratore di avere accesso diretto alla camera di scoppio senza rimuovere il caricatore, o quantomeno non gli consentono di intervenire al suo interno per risolvere eventuali inceppamenti.
Il BR18 risolve questo problema grazie al suo poggiaguancia in fibra di carbonio, tenuto in posizione da un gancio che va ad insistere sul retro della rotaia Picatinny superiore, e che quando rilasciato fa scattare il poggiaguancia in apertura verso il retro e manda automaticamente in apertura l’otturatore. Lo spazio che si apre è sufficiente sia ad un controllo della camera di cartuccia che a consentire al tiratore di intervenire direttamente per risolvere eventuali malfunzionamenti.
Di semplice e intuitivo utilizzo, il fucile d’assalto ST Engineering BR18 è concepito e realizzato per offrire un basso costo per unità, e soprattutto per integrare le ultime tecnologie e i più recenti sviluppi in fatto di ergonomia in un’arma estremamente maneggevole e leggera. Se esiste un’arma in grado di far cambiare idea ai tanti puristi che storcono il naso sulle armi in configurazione Bull-pup, e a farle affermare anche presso quelle Forze Armate occidentali che continuano a rifiutarle a più di quarant’anni dalla prima affermazione mondiale della piattaforma, ad oggi quello è proprio il BR18.
Grazie alle sue caratteristiche, inoltre, il BR18 è in grado di soddisfare tutte le principali necessità in fatto di armi lunghe di unità d’intervento speciale, soprattutto delle Forze dell’Ordine, per operazioni antiterrorismo o altri compiti altamente sensibili.
Se un neo gli si vuole trovare, è la collocazione dei punti d’aggancio delle cinghie di tracolla. Oltre a quelle previste – sul calcio e all’estremità anteriore del semicastello superiore – sarebbe opportuno implementare un’ulteriore punto di aggancio sotto il fusto, dietro l’impugnatura, o in corrispondenza del perno di smontaggio.
Agli appassionati d’armi di tutto il mondo farà senz’altro dispiacere sapere, tuttavia, che non ne è prevista alcuna variante civile, visto che ST Engineering non produce armi per mercati diversi da quello militare. L’unica possibilità – tra qualche anno – potrebbe essere l’arrivo sul mercato di lotti demilitarizzati, oppure la concessione da parte della ST Engineering della licenza di produzione di cloni semi-automatici ad aziende terze. Ma per ora resta solo un sogno…
ST Kinetics BR18 – Dati tecnici
BR18
Fucile d'assalto bull-pup
5,56×45mm NATO
Fuoco selettivo, otturatore chiuso, recupero di gas indiretta tramite pistone a corsa lunga
Singola azione, singolo stadio, a cane interno
Manuale al selettore che interviene sulla catena di scatto
30 colpi in caricatori polimerici traslucidi tipo SAR-21
Caricatori STANAG 4179 (tipo AR-15) di qualsiasi capacità
650 – 850 colpi al minuto
- 36,83 cm / 14.5” (BR18 AR)
- 45,72 cm / 18” (BR18 MGR)
- 50,8 cm / 20” (BR18 Sharpshooter Rifle)
6 rigature destrorse con passo di 1:7, rompifiamma “a gabbietta d’uccello”
Nessuno di fabbrica; rotaie MIL-STD 1913 Picatinny per ottiche e accessori
- 64,5 cm (BR18 AR)
- 78,5 cm (BR18 MGR e BR18 Sharpshooter Rifle)
- 2,9 kg (BR18 AR)
- 4 kg (BR18 MGR)
- 3,2 kg (BR18 Sharpshooter Rifle)
Canna in acciaio, gruppo-otturatore in acciaio e leghe, semicastelli in polimero di colore nero con rinforzi metallici, poggiaguancia in fibra di carbonio
Ringraziamo la Singapore Technologies Engineering Ltd. e la Phoenix Defense per aver messo a disposizione l’arma utilizzata in questo servizio.