Sabatti Saphire: la carabina da caccia sorprendente
Mi sono sempre chiesto fino a che distanza posso colpire un bersaglio, rimanendo al disotto del MOA, con una carabina rigata leggera nata per la caccia. Con la Sabatti Saphire ho ottenuto “la” risposta.
Per rispondere a questa mia domanda ho scelto una carabina Sabatti Saphire, un’arma che si caratterizza per un peso limitato e un design molto tradizionale, quindi perfetta per gli scopi dei test che volevo realizzare.
Nella caccia il peso dell’arma è una caratteristica importante in quanto incide direttamente sulla resistenza fisica del cacciatore che, già oberato da uno zaino pieno di equipaggiamento, deve portarsi sulle spalle anche le spoglie dell’animale abbattuto. In particolare, la versione provata è dotata di dotata di tacca di mira e mirino: la presenza delle mire aperte garantisce al cacciatore un minimo di possibilità di salvare l’uscita di caccia se l’ottica da tiro si dovesse rompere.
La Sabatti Saphire provata è strettamente di serie, non ha subito modifiche neanche nello scatto. Il calibro usato, un normalissimo .308 Winchester. La canna della Sabatti Saphire, lo ricordiamo, è dotata di rigatura multiradiale Sabatti MRR (Multi Radial Rifling), le cui prestazioni sono ormai ben note e apprezzate in tutto il mondo.
L’ottica è una Sightmark Citadel 3-18x50 con reticolo illuminabile MR2 in MIL posizionato sul 1° piano focale, torrette con regolazione in MIL e regolazione della parallasse sulla terza torretta. Eccellente ottica di fascia media per un utilizzo professionale o sportivo e venatorio.
L’arma equipaggiata di ottica e cinghia pesa 4,4 kg, quasi un peso piuma, ben più leggera di qualsiasi carabina da caccia con canna varmint.
Tutte le prove di tiro sono state effettuate in poligono ma sempre ed esclusivamente con l’arma in appoggio sullo zaino, sia da sdraiato che da seduto: una condizione di tiro importante ai fini di una realistica “simulazione di tiro di caccia”.
Due le distanze scelte per i bersagli: 100 e 548 metri (600 yards). 548 metri vanno ben oltre la distanza “etica” da caccia per una cartuccia .308 Winchester, ma perfetta per accertarsi delle potenzialità dell’arma.
Sdraiato o seduto, sparando dallo zaino con una carabina così leggera, ho sempre cercato un buon contatto con la spalla. La mano forte deve essere posizionata con il palmo totalmente a contatto dell’impugnatura, così da avere il corretto angolo di trazione dell’indice sulla leva di scatto. Una mano troppo bassa, con il pollice “aggrappato” all’impugnatura, porta ad avere un errato angolo dell’indice con la leva di scatto, con il risultato di una trazione più pesante.
Anteriormente ho sfruttato tutta la lunghezza dell’astina, stando attento che la maglietta della cinghia non toccasse lo zaino, permettendo così un rinculo il più possibile lineare. Come appoggio posteriore ho utilizzato un sacchettino commerciale, perfetto per la caccia. Una soluzione casalinga al sacchettino posteriore, ma altrettanto valida, è un doppio calzino di nylon riempito di palline da softair.
Essendo una prova informale, non ho perso tempo a trovare la ricetta ottimale della ricarica per la Saphire, e ho semplicemente usato la cartuccia che uso normalmente nel mio Tikka T3 Tactical .308 Winchester con canna da 20”: palla Hornady 168 ELD-M, polvere VV N-135 (42,0 gr), inneschi CCI BR2, COAL 71,20 mm.
Nella Sabatti Saphire ha prodotto una V° di 835 m/s, grazie anche alla canna da 24” con rigatura multiradiale MRR.
Il diametro della canna di 16 mm fa della Saphire una carabina molto leggera, ma non adatta a lunghe serie di tiro. Per evitare di scaldare troppo la canna, perdendo di precisione, mi sono concentrato sul produrre rosate di tre colpi: dopotutto, questa è la capienza del caricatore, e a caccia si “lavora” a canna fredda.
L’inserimento del caricatore nella carabina non è né istintivo né immediato, tende di continuo ad impuntarsi, a meno di tenere premuto lo sgancio caricatore per rendere fluida l’entrata in sede.
Più volte, provando a caricare l’arma inserendo manualmente la cartuccia direttamente dalla finestra d’espulsione, si è presentato un problema al caricamento: questo perché la cartuccia poggiando sulle labbra del caricatore si viene a trovare in posizione inclinata con la palla rivolta verso il basso, quindi non correttamente allineata con la camera di cartuccia, tant’è che sotto la spinta dell’otturatore in chiusura, spesso la cartuccia s’impunta bloccando l’operazione d’armamento. O perlomeno, questo è quanto accaduto con le mie cartucce ricaricate.
Al contrario, tutte le volte che ho sparato con i colpi direttamente nel caricatore, usando in maniera decisa l’otturatore, non ho avuto alcun problema di alimentazione. Tuttavia, un semplice allungamento della costa d’invito dell’elevatore potrebbe risolvere il problema.
L’otturatore a tre tenoni è di superba fattezza. Perfetto anche per una carabina da competizione di tiro, su una carabina da caccia i tre tenoni rendono tuttavia l'otturatore leggermente più duro da operare, cosa per certi versi non ideale a caccia, dove la velocità di ripetizione del colpo diventa un’esigenza. Bisogna impratichirsi un poco.
Pur essendo abituato a carabine più pesanti, dotate di freno di bocca, mi è bastato poco ad abituarmi al rinculo deciso, ma assolutamente non proibitivo, dell’arma. La Sabatti offre come accessorio anche un bel freno di bocca (il "Jet Brake"), purtroppo non presente nell’arma che ho provato.
Peccato che tutte le carabine Sabatti usino quote dimensionali non compatibili con il mondo Remington 700, precludendo così ai tiratori un immenso mondo di accessori aftermarket.
Vista la leggerezza dell’arma e la posizione di tiro dallo zaino, non proprio ottimale per far esprimere al massimo la precisione all’arma, le rosate ottenute sono in assoluto di tutto rispetto: ben sotto il fatidico 1 MOA sia a 100 che ai 548 m (600 yards).
A 100 metri, dopo la taratura, ho realizzato una rosata di 9,18 mm (0.31 MOA).
Ma la piacevole sorpresa è arrivata sparando a 548 metri (600yards) su 5 bersagli F-Class, tre colpi a bersaglio:
- Bersaglio 1: rosata da 11,6 cm (0,72 MOA)
- Bersaglio 2: rosata da 6,01 cm (0,37 MOA)
- Bersaglio 3: rosata da 5,6 cm (0,35 MOA)
- Bersaglio 4: rosata da 13,09 cm (0,82 MOA)
- Bersaglio 5: rosata da 6,37 cm (0,39 MOA)
Rosate da considerarsi assolutamente entro la zona vitale di qualsiasi animale.
Tikka, Remington, Sako, Ruger, … tutti grandi nomi con bei prodotti a catalogo. Ma questa “normalissima” (per modo di dire) carabina Sabatti Saphire, con canna leggera da caccia da 16mm mi ha davvero sorpreso.
Sono sinceramente contento, molto soddisfatto dei risultati ottenuti in condizioni di tiro del tutto normali e informali. Chi mi ha visto sparare in poligono non poteva non aver notato sul mio viso dei grandi sorrisi.
La Saphire mi ha entusiasmato: svolge alla perfezione il suo lavoro, è leggera e precisa e dà molte soddisfazioni a chi la porta in spalla a caccia.