Armi SAKO per Finlandia e Svezia: Heckler & Koch annuncia ricorso
La radiotelevisione di Stato finlandese riferisce che Heckler & Koch intende ricorrere contro l'intenzione delle Forze di Difesa Finlandesi di acquisire senza gara d'appalto europea le carabine e i fucili di derivazione M4 prodotti da SAKO in sostituzione dei sistemi d'arma oggi in dotazione
La YLE, radiotelevisione di Stato finlandese, ha rilanciato lo scorso mercoledì 19 luglio una notizia che non ha mancato di suscitare l'attenzione degli osservatori dell'industria della difesa: l'azienda tedesca Heckler & Koch ha presentato, alla fine di giugno, un ricorso presso la Corte del Mercato finlandese contro la decisione delle Forze di Difesa Finlandesi di acquisire armi SAKO in sostituzione dei sistemi d'arma attualmente in dotazione.
La Corte del Mercato è un tribunale che in Finlandia vigila sul rispetto delle regole del libero mercato, sulle procedure di assegnazione degli appalti, e sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Secondo la YLE, questa sarebbe la prima volta che la Corte del Mercato verrebbe chiamata a pronunciarsi su un appalto per la fornitura di armamenti alle Forze Armate di Helsinki.
Come i nostri lettori sicuramente ricorderanno, lo scorso marzo, i governi di Svezia e Finlandia avevano annunciato la loro intenzione di adottare un sistema d'armi congiunto di derivazione AR-15/AR-10 prodotto dalla finlandese SAKO, comprendente una carabina d'assalto in calibro 5.56x45mm NATO per le truppe regolari e un fucile calibro 7.62x51mm NATO per i tiratori scelti.
La scelta era caduta sulla SAKO – società del gruppo Beretta – perché trovandosi in Finlandia, l'azienda avrebbe potuto garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a entrambi i Paesi in caso di gravi tensioni internazionali. Ricordiamo che la Finlandia è diventata ufficialmente il 31mo Paese membro della NATO lo scorso 4 aprile, e che tutti i veti per l'ingresso nell'alleanza atlantica della Svezia sono caduti nel corso del vertice NATO di Vilnius dello scorso 11 luglio, e l'ingresso del Paese nordico dovrebbe dunque avvenire a breve.
Era quindi necessario, per le due nazioni scandinave, acquisire sistemi d'arma moderni in sostituzione di quelli già in dotazione anche per uniformarsi agli standard NATO, che nessuno dei due Paesi rispettava appieno essendo stati fino ad oggi degli stati neutrali.
Secondo le fonti della radiotelevisione statale finlandese, la Heckler & Koch aveva già contattato le Forze di Difesa di Helsinki immediatamente dopo l'annuncio della decisione d'acquisto delle armi SAKO, anticipando l'intenzione di presentare ricorso.
Le normative UE prevedono che gli Stati Membri che debbano affidare importanti contratti di fornitura pubblici abbiano l'obbligo di tenere gare d'appalto aperte ad aziende di tutti i Paesi dell'Unione, ma che tale procedura possa essere ignorata per motivi di interesse nazionale. Nel suo ricorso, la Heckler & Koch sostiene che il principio d'interesse nazionale non si applichi alla fornitura d'armi all'esercito finlandese, e che la sicurezza delle forniture possa essere garantita in modi diversi dalla produzione nazionale, quali ad esempio le condizioni contrattuali e i requisiti dell'appalto.
Al momento non è chiaro come si svilupperà la vicenda: non è neanche sicuro che la Corte del Mercato finlandese decida di esaminare il ricorso di Heckler & Koch. Certo è che, se il dossier dovesse finire di fronte ai giudici di Helsinki, si potrebbe creare un precedente che andrebbe ad influenzare anche le procedure di acquisizione d'armi d'ordinanza da parte di vari Paesi UE che da sempre si affidano ai produttori nazionali per le medesime motivazioni addotte dalla Finlandia.