Lo Stato di New York vuole sciogliere l'NRA!
Letitia James, Attorney General dello Stato di New York, ha avviato una causa legale per tentare di sciogliere la NRA: che è già partita al contrattacco...
La notizia è arrivata in settimana come una bomba: lo Stato di New York vuole far sciogliere l'NRA!
Ebbene si: neppure negli USA, patria del Secondo emendamento, esiste l'immunità verso certi attacchi. Letitia James, Procuratore Generale dello Stato di New York, ha intentato una causa civile di fronte alla Corte Suprema dello Stato medesimo nel tentativo di ottenere lo scioglimento della National Rifle Association, la principale associazione a tutela dei diritti dei legali detentori di armi negli Stati Uniti.
Le motivazioni per la causa – annunciata pochi giorni dopo una simile intentata dal Distretto di Columbia contro la stessa NRA – avrebbero a che fare con la gestione dei fondi dell'associazione da parte di Wayne LaPierre e di altri dirigenti, giudicata troppo "allegra". Secondo Laetitia James, "La NRA è tutta un brulicare di frodi e abusi, ed è per questo che oggi ne chiediamo lo scioglimento."
Fatti o politica?
La notizia arriva a pochi mesi dalle elezioni presidenziali di novembre, in cui il Presidente uscente Donald J. Trump cercherà di mantenere il suo ruolo alla Casa Bianca contro lo sfidante democratico Joe Biden.
In questa tornata elettorale, la NRA è impegnata in primissima linea, sostenendo la rielezione di Trump contro un Joe Biden che ufficialmente sulla sua pagina Facebook ha recentemente annunciato che, se eletto, metterà al bando le "armi d'assalto" – termine ampio e fumoso, inventato nel 1989 dall'esponente antiarmi statunitense Josh Sugarmann, che copre ed espone dunque a restrizioni legali una vasta gamma di armi da fuoco ad uso venatorio, sportivo e difensivo d'impostazione moderna, ma che di "militare" hanno, a volte, giusto l'aspetto.
Eletta nel 2018, Letitia James è una democratica ed una dichiarata oppositrice delle politiche del Presidente Trump, ed è per questo che sono in molti a sostenere che la motivazione della causa sia di carattere più politico che legale – tanto più che si tratta di una causa civile e non penale, a dimostrazione di come, con tutta probabilità, non vi siano profili di illegalità per perseguire la "allegra gestione finanziaria" del management dell'NRA, che pure è un problema riconosciuto anche da tanti sostenitori della stessa associazione.
Negli ultimi anni, l'NRA è stata costantemente sotto attacco da parte della sinistra USA, da sempre schierata a favore di maggiori restrizioni sul possesso legale di armi da fuoco: lo stesso Stato di New York ha, nel 2018, iniziato e appoggiato un boicottaggio economico contro l'associazione che ha portato all'apertura di una causa legale per violazione del Primo Emendamento della Costituzione USA, mentre a settembre dello scorso anno il consiglio comunale della città di San Francisco ha definito l'NRA "un'organizzazione terroristica".
E che dietro all'azione del Procuratore Generale James ci siano gli antiarmi lo hanno ammesso... gli antiarmi stessi: l'associazione disarmista Everytown for Gun Safety – pesantemente finanziata dal miliardario newyorkese Michael Bloomberg – ha commentato con queste parole la notizia della causa civile:
« Il vero costo della corruzione dell'NRA non è monetario, è in vite americane [...] L'NRA ha giocato sulla paura per vendere più armi e combattuto contro leggi sulle armi che avrebbero salvato vite ad ogni angolo, facendo tutto ciò che era in suo potere per far sì che in America la violenza a mano armata restasse la regola, non l'eccezione.»
La giurisdizione della magistratura dello Stato di New York è data dal fatto che, sebbene il quartier generale dell'NRA si trovi ormai da tempo nella città di Fairfax, in Virginia, l'associazione è registrata nello Stato della Grande Mela dall'epoca della sua fondazione, nel 1871. In base alla legge, l'NRA potrebbe facilmente sottrarsi all'azione giuridica, facendola dichiarare nulla dal tribunale di riferimento, semplicemente spostando il suo Charter (ovvero la registrazione) in un altro Stato.
Contrattacco immediato
L'NRA ha invece preferito partire al contrattacco il giorno stesso dell'annuncio della causa, presentando una contro-querela in cui si accusa il Procuratore Generale Letitia James di aver abusato del suo potere per motivi politici, coordinandosi con il Governatore democratico dello Stato di New York Andrew Cuomo e con la già citata associazione antiarmi Everytown; la stessa Letitia James, nel corso della sua campagna elettorale del 2018, aveva definito l'NRA "organizzazione terroristica" – proprio come i democratici di San Francisco – e l'imparzialità della sua azione non può dunque essere data per scontata.
Anche il ricercatore John Lott Jr, su Newsweek, ha sostenuto che la causa legale intentata dal PG dello Stato di New York sia un abuso del sistema giudiziario. Il tutto in un periodo in cui sia il numero di tesseramenti, sia le vendite di armi negli USA raggiungono livelli mai visti prima a causa anche delle sommosse violente che sconvolgono il Paese – sommosse a cui gli sfidanti democratici di Trump rispondono solo sostenendo le richieste dei manifestanti di tagliare i fondi alle Forze dell'Ordine.
Ci sono, dunque, tutte le condizioni affinché l'attacco – tutto politico – dei legislatori dello Stato di New York possa avere un effetto contrario a quello sperato. Alan Gottlieb, fondatore della Second Amendment Foundation e strenuo critico dell'approccio dell'NRA e della gestione di LaPierre, ha commentato sul sito Reason.com:
« Non c'è dubbio che questo Procuratore Generale sia un nemico del Secondo Emendamento [...] tuttavia queste serie illazioni non sono state affatto smentite dalle azioni della leadership dell'NRA negli ultimi anni. Fortunatamente per il movimento per il diritto alle armi, la forza dell'NRA non sta nella sua leadership ma nei suoi membri. E i suoi membri non abbandoneranno la lotta per proteggere il Secondo Emendamento.»