• Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

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Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

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Il revolver Kimber K6s ha un tamburo che contiene 6 cartucce calibro .357 Magnum, cane interno e scatto in sola doppia azione. Non è una novità ma può essere lo spunto per analizzare se un’arma a rotazione è attuale come arma da difesa.

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Nota soprattutto per le sue pistole semiautomatiche, due anni fa Kimber ha ampliato il suo catalogo con il revolver K6s, uno snub nose che per le sue caratteristiche trova impiego esclusivo per difesa personale. 

 

Visto che il mercato offre molte pistole di piccole dimensioni, analizziamo i motivi per cui un revolver a canna corta può avere la sua validità, anche se alcuni considerano le armi a rotazione antiquate. 

 

Il revolver ha una manipolazione molto semplice, basta premere il pulsante d’apertura e controllare il tamburo visivamente. Per scaricare un revolver basta premere l’alberino di rotazione e le cartucce contenute nel tamburo escono tutte insieme. Non c’è pericolo di far restare il colpo in canna come nella pistola semiautomatica. 

 

Mentre per utilizzo dell’arma in ambienti estremi con fango, sabbia, gelo, umido, è più indicata una pistola semiautomatica, il revolver quando impiegato in ambito civile è virtualmente esente da malfunzionamenti.

lo scatto dell'esemplare in prova ha superato la resistenza di 5 kg promessi dalla casa costruttrice. in ogni caso lo scatto del revolver Kimber K6s, ha permesso di ottenere ottime rosate concentrate, sia nel tiro mirato, sia in velocità

lo scatto dell'esemplare in prova ha superato la resistenza di 5 kg promessi dalla casa costruttrice. in ogni caso lo scatto del revolver Kimber K6s, ha permesso di ottenere ottime rosate concentrate, sia nel tiro mirato, sia in velocità

Un malfunzionamento dovuto a una  cartuccia inesplosa, non richiede movimenti complessi, basta tirare nuovamente il grilletto e la rotazione del tamburo provvede a far sparare la cartuccia successiva. 

 

Sebbene il meccanismo interno dei revolver sia abbastanza complicato, la rottura di una sua parte resta un evento eccezionale, sempre che il revolver sia stato costruito con materiali duraturi.

 

Oltre a sicurezza e affidabilità, in uno scontro a fuoco un revolver offre opportunità che una pistola semiautomatica non ha, specialmente se il revolver è dotato di cane interno come nel caso del Kimber K6s.

 

Parliamo ovviamente di situazioni estreme (gli scontri a fuoco lo sono), ma il cane interno e l’assenza di un carrello in movimento permettono di sparare tenendo l’arma nella tasca di una giacca, eliminando i tempi necessari all’estrazione. Anche in caso di estrazione da una fondina, il cane interno evita impigliamenti nei vestiti . 

il lato destro del revolver Kimber K6s. si nota la vite Allen che tiene in sede la cartella laterale

il lato destro del revolver Kimber K6s. si nota la vite Allen che tiene in sede la cartella laterale

il lato sinistro del revolver Kimber K6s. si nota il pulsante d'apertura dalla particolare forma rettangolare.

il lato sinistro del revolver Kimber K6s. si nota il pulsante d'apertura dalla particolare forma rettangolare.

il tamburo porta sei colpi, un'autonomia di fuoco simile a quella delle pistole subcompact, sufficiente a risolvere qualsiasi situazione

il tamburo porta sei colpi, un'autonomia di fuoco simile a quella delle pistole subcompact, sufficiente a risolvere qualsiasi situazione

Un’altra opportunità del revolver - che però non riguarda noi onesti cittadini - è che dopo lo scontro a fuoco i bossoli restano all’interno del tamburo. Sappiamo che gli scontri a fuoco avvengono in massima parte a distanza di braccio e spesso l’arma viene a trovarsi a contatto con il corpo dell’avversario.

 

Le pistole semiautomatiche, se premute con la volata contro una superficie, possono subire l’arretramento del carrello che, anche se avviene parzialmente, fanno cessare di sparare l’arma. Il revolver esce indenne da questo problema. Però se l’avversario afferra il revolver, può bloccare la rotazione del tamburo, impedendone lo sparo.

 

Per quanto riguarda l’autonomia di fuoco, un revolver con tamburo da sei colpi non ha nulla da invidiare a una piccola subcompact dotata anch’essa di simile capacità. 

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Se poi parliamo di cambio caricatore o impiego dello speedloader, credo che chi necessiti di una maggiore autonomia di fuoco deve rivolgersi ad altre tipologie di armi, fermo restando che nella difesa personale e abitativa, se alla sesta cartuccia non si è risolto il problema, difficilmente si ha tempo per ricaricare a prescindere dal tipo di arma. 

 

A parità di calibro, i revolver hanno anche il vantaggio di poter usare vari tipi di munizioni, e quelli in calibro .357 Magnum possono impiegare una grande varietà di cartucce. Ma a mio avviso, il .357 Magnum non è il calibro più adatto alla difesa personale e abitativa.

 

L’energia cinetica del .357 Magnum è eccessiva: tende a trapassare facilmente un corpo umano e oggetti di scarsa consistenza; il rinculo dell’arma non è facilmente gestibile; genera un boato assordante e una vampa di bocca che al buio può abbagliarvi.   

una piccola sub compact come quella della foto risulta difficile da manovrare sotto stress. in questi stati d'animo sicuramente la manipolazione del revolver resta più semplice

una piccola sub compact come quella della foto risulta difficile da manovrare sotto stress. in questi stati d'animo sicuramente la manipolazione del revolver resta più semplice

Non sono molto convinto neanche sull’utilizzo delle cartucce a pallini (snake shot) o gomma ma trovo sensato, in ambito urbano, impiegare le .38 special normali o wad cutter, soprattutto se utilizzate all’interno di abitazioni moderne costruite con muri di scarsa consistenza. 

 

Non sono tutte rose e fiori. Le dimensioni ridotte, a parte qualche scienziato affermi il contrario, non vanno d’accordo con la minore abilità dell’utilizzatore.  Un’arma piccola, pistola o revolver che sia, è più difficile da gestire sia nel tiro, per il rinculo maggiore e la difficoltà di indirizzare l’arma  verso il bersaglio, sia nella manipolazione che, proprio per le dimensioni ridotte, richiede una destrezza maggiore. È facile puntare la canna in direzioni inidonee o verso il proprio corpo. 

 

Insomma più è piccola l’arma e più l’utilizzatore deve aver acquisito un’ottima  abilità nel maneggio delle armi. 

le armi di piccole dimensioni e con canna corta, fanno preferire il tiro a una mano, visto anche le ipotetiche distanze difensive entro le quali sono impiegate

le armi di piccole dimensioni e con canna corta, fanno preferire il tiro a una mano, visto anche le ipotetiche distanze difensive entro le quali sono impiegate

Se poi si ha paura di tenere la camera di cartuccia piena, arretrare un minuscolo carrello sotto stress sarà un’impresa non da poco e in questo caso il revolver vince a mani basse. 

 

Con le pistole sub compact o i revolver snub nose, è sconsigliabile il tiro a due mani proprio per non rischiare di mandare la mano debole davanti alla volata.

 

Chi ha mani medio grandi deve valutare attentamente la scelta di queste armi lillipuziane, considerando che sotto stress la sensibilità delle parti distali del corpo viene meno e farsi cadere un oggetto piccolo dalle mani non è tanto improbabile.

 

Un revolver richiede manovre meno complesse di una pistola semiautomatica, e per questo risulta più sicuro da usare ed è la scelta più indicata per chi non può allenarsi spesso in poligono. 

Esaminiamo il Kimber K6s

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

In una scatola nera di cartone con logo Kimber, troviamo all’interno il revolver modello K6s con il lucchetto di sicurezza, un porta cartucce in gomma, un contenitore di olio per armi monodose, il manuale di istruzioni e una custodia in cordura dotata di chiusura lampo. 

 

Il revolver è realizzato in acciaio inox spazzolato. Non essendo mai stato attratto dai revolver realizzati con leghe pensate per ridurre il peso dell’arma, sono pienamente d'accordo con la scelta del classico acciaio. Il contenimento del peso e il fastidio del porto, è in questo caso demandato alla particolare lavorazione del tamburo che presenta un profilo semi esagonale e alla lunghezza della canna di soli 2”. 

 

Il tamburo, nel quale sono state ricavate 6 facce piatte, non diminuisce lo spessore in quanto la sua parte posteriore resta cilindrica.  

Una mano di dimensioni ragguardevoli mostra le dimensioni ridotte dell'impugnatura

Una mano di dimensioni ragguardevoli mostra le dimensioni ridotte dell'impugnatura

Il peso del Kimber K6s, è di soli 652 g (23 oz), mentre la lunghezza è di 16 cm (6,62”), lo spessore è di 3,5 cm (1,39”) e l’altezza è di 11,3 cm (4,46”). L’utilizzo dell’acciaio inox ha giustamente richiesto dei congegni di mira riportati sul castello, realizzati in acciaio nero opaco, per evitare i riflessi dell’inox e consentire un tiro di precisione che però in un’arma di tali dimensioni e con oltre 5 kg di scatto sembra improbabile realizzare. 

 

L’impugnatura beneficia di guancette in gomma che favoriscono il grip, unitamente a dei solchi ricavati nella parte posteriore dell’impugnatura stessa le cui dimensioni riempiono discretamente una mano di medie dimensioni.   

 

Il revolver è privo di spigoli, e Il cane interno permette estrazioni senza pericolo che il revolver si impigli nei vestiti. Ai puristi sicuramente farà storcere il naso l’impiego delle viti Allen che tengono in sede la cartella da cui si accede alla meccanica interna. 

nonostante le dimensioni ridotte, l'impugnatura in neoprene e i solchi verticali posteriori, assicurano un ottimo grip durante il tiro

nonostante le dimensioni ridotte, l'impugnatura in neoprene e i solchi verticali posteriori, assicurano un ottimo grip durante il tiro

È presente una sicura che impedisce al cane di entrare in contatto con il percussore, fulcrato nel castello, fino a quando non si agisce sul grilletto. Il pulsante di apertura del tamburo squadrato e zigrinato, si attiva premendolo verso l’interno del castello. 

 

Il revolver Kimber K6s ha il cane interno ed è ovviamente dotato solo di scatto in doppia azione, indirizzando l'arma alla difesa personale e abitativa. La casa costruttrice, dichiara un peso di scatto compreso tra i 4,5 e i 5 kg, ma l’esemplare in prova è andato oltre, mandando fuori scala il nostro misuratore Lyman, tarato per scatti fino a 5 kg. Con l’uso il peso di scatto potrebbe scendere ai valori dichiarati dalla casa. L’azione di scatto è comunque molto fluida e gestibile e al tiro il revolver ha consentito rosate che non hanno fatto desiderare la singola azione.  

 

Il Kimber K6s è conformato per sopportare le pressioni della cartuccia .357 Magnum: una dote che assicura che il revolver, costruito per sparare le potenti cartucce magnum, potrà durare nel tempo, utilizzando tutta la gamma di cartucce .38 Special, lasciando le .357 Magnum per utilizzo sporadico e non per difesa personale. 

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum
Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum
Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Il tamburo ha la capacità di 6 cartucce che non fanno rimpiangere le pistole subcompact equipaggiate spesso di caricatori di medesima capienza. La prova a fuoco si è svolta a 7 e 12 metri. Il rinculo, utilizzando cartucce .38 special e 357 Magnum in configurazione wad cutter, è sempre stato contenuto, consentendo serie veloci.

rosata ottenuta tirando a media velocità alla distanza di 7 metri con il revolver Kimber K6s calibro .357 Magnum

rosata ottenuta tirando a media velocità alla distanza di 7 metri con il revolver Kimber K6s calibro .357 Magnum

Lo scatto resistente, adatto al porto per difesa, è risultato fluido, ben gestibile e capace di far ottenere delle discrete rosate. Nel revolver Kimber, la corsa della leva di scatto può essere scomposta in due fasi. Dopo una corsa abbastanza lunga, è possibile bloccare il grilletto a metà strada e ottenere una specie di azione singola. Sconsiglio però di esercitarsi a scattare con questo sistema visto che sotto stress è impossibile dosare la pressione sul grilletto con tale precisione. 

 

I congegni di mira ben rapportati e privi di riflessi, consentono una buona precisione ma ricordo che il Kimber K6s è studiato per il tiro a breve distanza, dove più che con i congegni di mira, dopo aver imparato a tirare bene il grilletto, occorre imparare a indirizzare l’arma verso il bersaglio con il proprio corpo.

 

Il prezzo di listino del revolver Kimber K6s va dai 1.400 ai 1.800 euro, secondo modello: non proprio economico, ma occorre ricordare che un’arma a rotazione ha una meccanica e un assemblaggio più complicato di una semiautomatica, e questo grava sul prezzo. 

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum

Revolver Kimber K6s in calibro .357 Magnum