Nel 2009 Chiappa Firearms presentava quella che veniva definita un’arma rivoluzionaria, in grado di riportare il revolver nell’alveo delle armi moderne: il revolver Rhino.

A dieci anni da allora, nessuna arma rappresenta più del Rhino il “nuovo corso” della Armi Chiappa, che da azienda nota soprattutto per le sue repliche moderne di armi storiche ad avancarica, a percussione centrale e anulare e per le sue pistole a salve e da segnalazione a marchio KIMAR – tutte cose che comunque ancora produce! – si è trasformata in una realtà produttiva ben più moderna e dinamica sia in fatto di tecniche e tecnologie produttive, sia in fatto di prodotti offerti su un mercato dai gusti in continuo mutamento.

Ma la storia del Rhino ha origini ben più antiche, le cui radici troviamo nel lavoro di Emilio Ghisoni, che già negli anni ‘80 e ‘90 con la sua MA.TE.BA. e coi modelli MTR e 6 Unica aveva tentato di svecchiare, in maniera decisamente interessante dal punto di vista tecnico, i revolver da tiro sportivo.

Con la chiusura della MA.TE.BA. alla fine degli anni ‘90, Ghisoni era tornato alle origini dell’azienda di famiglia – macchine industriali – ma non aveva mai smesso di pensare a come innovare i revolver.

Con l’aiuto dell’architetto Antonio Cudazzo – che realizzò un modello in cera del concept – Ghisoni realizzò i primi modelli del Rhino in maniera artigianale presso la sua azienda THE.MA. – Thermoballistic Machines, a Pavia. La presentazione avvenne in occasione dell’edizione 2003 di EXA, ma ci vollero altri tre anni prima che la THE.MA. potesse realizzare i primi prototipi funzionanti. Emilio Ghisoni, tuttavia, già provato da una lunga malattia, si spense il 24 aprile 2008, prima che si potesse arrivare ad una produzione su scala anche solo lontanamente soddisfacente.

Affinché il lavoro degli ultimi anni di vita di Ghisoni potesse vedere la luce, il socio Antonio Cudazzo si rivolse alla Armi Chiappa per perfezionare e finalmente produrre in serie e lanciare sul mercato il revolver Rhino, che fu presentato in Europa in occasione dell’edizione 2009 dell’IWA di Norimberga, sbarcando poi in nord America allo SHOT Show di Las Vegas l’anno successivo.

La caratteristica principale del Rhino è sicuramente la canna – realizzata in acciaio 42NiCrMo4 – allineata alla camera inferiore del tamburo, e non a quella superiore, in modo da tenere la mano del tiratore più in linea con l’asse della canna stessa. Da tale assetto risulta una percettibile riduzione del rinculo e del rilevamento, che in ambito competitivo o nel tiro rapido può fare la differenza nell’aiutare a stare sul bersaglio.

Per conformarsi a tale assetto, così da allinearsi fluidamente con la tacca di mira, il mirino del Rhino è stato disegnato con delle linee e una conformazione del tutto particolari, che danno l’idea del corno sul muso di un rinoceronte – “Rhino” in inglese – da cui appunto il nome dell’arma (ma anche, con un "casuale" riferimento al nome del titolare dell'azienda: Rino Chiappa).

Il revolver Rhino, in tutte le sue iterazioni, è costruito sulla base di un fusto macchinato dal pieno in lega d’alluminio 7075T6 (ERGAL) e munito di rotaia Picatinny per accessori su tutte le varianti al di fuori di quella con canna da 2 pollici. Le varianti con canna da sei pollici presentano addirittura due rotaie – sotto la canna e sopra la bindella di mira – rendendo dunque possibile l’uso di ottiche a punto rosso per scopi sportivi.

Oltre alla canna le uniche altre componenti principali realizzate in acciaio sono il tamburo – di forma esagonale, al fine di ridurre al minimo gli ingombri e facilitare sia il porto occulto e manifesto che l’estrazione – e il corrispettivo scudo.

Ed è proprio il minore spessore e la più facile portabilità, se confrontato con la maggior parte dei modelli concorrenti, a fare del Rhino l’arma che ha di fatto portato la categoria dei revolver in linea con i canoni del terzo millennio, in tema di armi corte da difesa.

Tutte le componenti sono realizzate su macchinari CNC, che garantiscono tolleranze estremamente strette a tutto vantaggio della precisione.

L’intera catena di scatto del Rhino è completamente diversa da quella di un revolver standard: cane e grilletto operano su catene cinematiche distinte, ed una serie di cuscinetti limita la frizione delle parti e ne prolunga la vita operativa.

Lo scatto è parimenti unico. Tutti i modelli hanno azione mista singola-doppia, salvo alcuni, con scatto in sola azione doppia o sola singola azione; la meccanica del revolver ha un cane interno (allineato con la camera inferiore del tamburo) e un “falso cane” (in altro, in posizione tradizionale) che in realtà è una leva d’armamento manuale, con un perno di colore rosso che protrude dal castello posteriormente alla tacca di mira e funge da avvisatore di cane armato.