Pistole P7Pro: il ritorno di un grande classico
Una piccola azienda statunitense riporta in vita il mito della Heckler & Koch P7, con una linea di nuovi modelli
Lanciata nel 1979, la pistola semi-automatica Heckler & Koch P7 – inizialmente nota come PSP – ha rivoluzionato il mercato delle armi corte da difesa-servizio: lo scatto a percussore lanciato con sicura all’impugnatura e il sistema di funzionamento a freno di gas di tipo Barnitzke con canna fissa la rendevano maneggevole e leggera nonostante le dimensioni compatte, ma soprattutto estremamente facile da usare, precisa e affidabile.
Inizialmente prodotta con caricatore monofilare da otto colpi calibro 9mm Parabellum (PSP o P7-PSP, poi modificata e reintrodotta come P7M8), fu in seguito modificata per impiegare un caricatore bifilare da tredici colpi (P7M13), che divenne di gran lunga la più nota e popolare versione della piattaforma.
Della serie P7 fu curata anche una versione a semplice chiusura labile denominata P7K3, con un buffer idraulico a posto del pistoncino a gas e una canna amovibile, che poteva essere convertita dal nativo calibro 9 Corto (o .380 ACP che dir si voglia) al 7.65 Browning o al .22 Long Rifle.
Sul mercato USA, nei primi anni ‘90, fu lanciata una limitatissima tiratura di P7M10, con caricatore da dieci colpi calibro .40 Smith & Wesson, mentre un annunciato prototipo in calibro .45 ACP con caricatore da sette colpi, dal nome di P7M7, non entrò mai in produzione.
La serie P7 è uscita di produzione nel 2006, ma è rimasta nel cuore di tanti appassionati, che oggi temono che gli esemplari ancora in circolazione stiano arrivando alla fine della loro vita operativa stante la mancanza di parti di ricambio. Ed é qui che inizia la storia di P7Pro.
Il fondatore dell’azienda ha iniziato in piccolo, sfruttando la sua formazione ingegneristica per servire la comunità degli appassionati di pistole P7 negli USA producendo le molle di recupero – la parte più sottoposta ad usura – e alcune piccole parti, arrivando ad acquisire gli schemi tecnici originali e a rielaborarli con software CAD.
Dopo aver acquisito le necessarie licenze, la P7Pro LLC. ha iniziato l’attività in Texas, inizialmente assemblando pistole P7M8 a partire da un certo numero di componenti originali, fino a esaurimento.
Tra il 2022 e il 2023 la piccola azienda si è organizzata acquisendo maschere di montaggio, mandrilli e altri equipaggiamenti per la produzione delle rinomate canne della serie P7, rivolgendosi all’azienda francese Aubert & Duval per gli acciai (simili a quelli usati sulle originali P7 di Heckler & Koch) e alla Rim Country Manufacturing, azienda specializzata dell’Arizona, per la rotomartellatura a freddo, i trattamenti termici e criogenici e la nitruratura al plasma.
Le pistole P7Pro hanno rapidamente attirato l’attenzione degli appassionati e della stampa specializzata negli USA, in particolar modo per via dell’attenzione pedissequa nel ricreare tutto ciò che faceva della P7 originale, come i carrelli in tre parti saldate assieme con tolleranze inferiori ai 5 micron.
Nel 2024 P7Pro ha fatto debuttare il modello Titanium, con fusto in lega di titanio disponibile sia in versione fedele all'originale che modernizzato (con coda di castoro estesa, ponticello del grilletto arrotondato e rotaia Picatinny), seppure per adesso disponibile solo in tiratura limitata.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda, nel 2025 è previsto il lancio dei primi modelli P7M13, con caricatore bifilare, interamente prodotti negli USA, con fusti in lega d’alluminio 7068, lega di titanio o acciaio, nonché dei modelli P7K3 in calibro .380 ACP.
Le pistole P7Pro sono realizzate praticamente interamente su macchinari CNC d’altissima precisione, e grazie al configuratore disponibile sul sito dell’azienda possono essere ordinate in versione “riproduzione” – fedeli agli originali – o con modifiche più adeguate alle necessità moderne, quali canne con volata filettata, guardia del grilletto arrotondata, rotaia Picatinny sul fusto o coda di castoro estesa all’impugnatura.
Le pistole P7Pro non sono vendute a buon mercato: i modelli ad oggi disponibili, in tiratura limitata assemblati in parte con componenti originali HK, partono dai 2.400 dollari per le P7M8 fino ad arrivare ai 4.000 dollari per i modelli con fusto in titanio.
I modelli Custom ordinati tramite il configuratore partono dai 2.500 dollari, e a seconda degli optional selezionati (stile e lunghezza di fusto, canna e carrello; mire o guida per ottiche, compensatori e quant’altro) possono facilmente superare i 4.000 dollari.
Si tratta tuttavia di creazioni di livello qualitativo elevatissimo, pari se non superiore a quello delle originali, e ogni esemplare è venduto in una valigetta di trasporto con una dotazione che comprende due caricatori, un manuale d’istruzioni e uno strumento universale per lo smontaggio e la manutenzione. Tutte le P7Pro sono inoltre garantite a vita.
In attesa che l’inizio della produzione su più ampia scala nel 2025 apra alla possibilità d’importazione di qualche esemplare anche da noi, non ci resta che ammirare come il genio e l’intrapredenza americana siano riusciti a riportare in vita un mito dell’industria armiera europea spedito forse indebitamente nel dimenticatoio.