Svezia e Finlandia acquistano fucili SAKO!
Rappresentanti dei ministeri della difesa di Svezia e Finlandia – presto ambedue membri della NATO – hanno firmato il 27 marzo presso la sede della SAKO un accordo per la standardizzazione delle armi leggere, che saranno prodotte dall'azienda finlandese
Importantissime novità in casa SAKO: presso la sede centrale dell'azienda finlandese il 27 marzo si è tenuto, secondo fonti di stampa finlandesi, un incontro con i rappresentanti dei Ministeri della Difesa di Svezia e Finlandia, con la firma di un importantissimo contratto che rappresenta contemporaneamente il culmine del processo d'acquisizione congiunto di un sistema d'armi comune per i due Paesi e una tappa fondamentale nell'avvicinamento di Stoccolma e Helsinki alla NATO, precipitato nell'ultimo anno dai noti fatti d'Ucraina.
L'accordo è stato firmato alla presenza di Raimo Karjalainen, amministratore delegato di SAKO, e di Franco Gussalli Beretta, presidente e CEO della Beretta Holding, di cui SAKO fa parte già dall'anno 2000.
Il sistema d'arma che i due Paesi nordici hanno deciso di acquisire congiundamente è una variante della piattaforma AR nei calibri 5.56x45mm NATO per la truppa e 7.62x51mm NATO per i tiratori scelti, e l'entrata in servizio è prevista per il 2025. Il contratto avrà inizialmente durata decennale, prorogabile a intervalli di sette anni fino alla fine del 2053. Il contratto comprende anche la formazione di addestratori per gli eserciti.
In aggiunta, la Svezia prevede di acquistare fucili SAKO TRG-M10 calibro .338 Lapua Magnum per i propri cecchini, in sostituzione dei PSG90 (designazione militare svedese per il modello Arctic Warfare della inglese Accuracy International) attualmente in dotazione.
In vista della piena integrazione nella NATO, entrambi i Paesi scandinavi si trovano nella disperata necessità di modernizzare i propri armamenti leggeri: attualmente, infatti, la Finlandia opera ancora versioni modernizzate dello Rk.62 calibro 7.62x39mm prodotto a suo tempo dalla Valmet, arma che seppur valida e solida (probabilmente la migliore variante AK mai prodotta) e aggiornata dalla stessa SAKO è ormai datata e non confacente agli standard dell'Alleanza atlantica.
Un po' migliore la situazione delle forze svedesi, che dagli anni '80 utilizzano il fucile d'assalto Ak5: una variante del fucile d'assalto belga FN FNC calibro 5.56x45mm NATO costruita su licenza in Svezia e adattata alle condizioni d'impiego artiche e subartiche. Anche in questo caso parliamo di un'arma valida ma datata, modernizzata più volte nel corso degli anni. In aggiunta, la Hemvärnet (guardia nazionale svedese) utilizza ancora l'Ak4, versione locale dello Heckler & Koch G3, più volte modernizzata per prolungarne la vita operativa ma la cui produzione su licenza in Svezia si è conclusa nel 1985.
La SAKO ha già da qualche anno la tecnologia necessaria a produrre versioni delle piattaforme AR-10 e AR-15: nel 2021, la Finlandia ha acquisito il fucile SAKO M23, una variante di precisione dell'AR-10, per i propri tiratori scelti in sostituzione dei modelli in calibro 7.62x54R come i Dragunov SVD e i TkIV 85 (un Bolt Action di produzione locale basato sull'azione Mosin-Nagant).
A far propendere per una piattaforma AR ha sicuramente contribuito la costruzione monolitica in alluminio, con pochissime componenti in polimeri che notoriamente mal sopportano i climi artici. Tra le armi precedentemente date in lizza per divenire il nuovo fucile d'ordinanza unificato di Svezia e Finlandia vi era anche l'Ensio Firearms KAR-21, modulare e multicalibro.