La California e il microstamping: ci risiamo

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La California e il microstamping: ci risiamo

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La California intende rendere il microstamping obbligatorio sulle armi vendute alle Forze dell’Ordine a partire dal 2023. Vediamo cos’è il microstamping, e quali siano i suoi pro e contro.

La California e il microstamping: ci risiamo.

Cos’è il microstamping proposto dai legislatori californiani?

 

Potrei dire “Un’eccellente soluzione a un problema creato ad arte da qualcuno scollato dalla realtà”, o “Un cavallo di Troia”, o “Il sogno bagnato dei politici antiarmi” e chiuderla qui. Tutte queste definizioni sono vere, prese da sole o assieme. Sfortunatamente sembra io venga pagato per spiegare le cose, e non per usare il sito del mio editore per fare sarcasmo, quindi diamoci da fare.

 

A livello base, il microstamping è il concetto per cui su qualsiasi cosa può essere stampato un minuscolo numero di serie che ne permette il tracciamento e controllo. Il pensiero degli appassionati di fantascienza probabilmente correrà al numero di serie sulle scaglie di serpente in Bladerunner.

 

All’inizio venne proposto di microstampare ogni singolo proiettile prodotto. Immagino che, dopo una lunga occhiata carica di significato, a chi ha proposto questa alzata d’ingegno sia stato fatto presente che soggetti gravemente squilibrati non possono accedere ai pubblici uffici e gli sia stato chiesto di ripetere esattamente cosa volessero proporre, al che l’argomento è stato lasciato cadere con un borbottio vago.

La California e il microstamping: ci risiamo

Proposte più recenti, come quella californiana, sono più realistiche e riguardano il microstamping sull’arma, con un minuscolo numero di serie impresso a laser in negativo sulla faccia del percussore, come numero o “gear code”, un tipo di codice a barre circolare, così che venga poi impresso in positivo sull’innesco allo sparo. Questo renderebbe il bossolo facilmente identificabile, almeno in teoria.

 

Altri sistemi includono il microstamping sulla faccia dell’otturatore, sulla camera di cartuccia, o incisioni laser specifiche nella canna, che lascino impronte corrispondenti sul proiettile. Questo renderebbe il bossolo e la palla molto più facili da collegare all’arma, rispetto alle tracce su cui usualmente fanno affidamento gli esperti di balistica forense. Idea brillante, no?

 

In realtà chiunque abbia avuto a che fare con le armi per un po’, magari dovendole pulire e manutenere, sa quanto facilmente tutte le parti accumulino sporcizia, e quanto si logorino.

 

Il microstamping è un’incisione minuscola e delicatissima, può rapidamente usurarsi fino a diventare illeggibile, e certamente lo farà. Ma non solo: nella pratica in un’arma nulla accade così precisamente e pulitamente come le serie TV forensi lasciano credere. I percussori possono rimbalzare e lasciare doppi segni confusi, o essere trascinati sull’incavo dell’innesco durante la fase di estrazione. Lo stesso vale per la faccia dell’otturatore. 

 

Il risultato finale è che nella maggior parte dei casi il microstamping finisce con l’essere illeggibile e inutile, come dimostrato da svariati test condotti da diverse università e dalla NSSF (National Shooting Sports Foundation). E questo non è nemmeno l’unico problema: il microstamping richiede di istituire, mantenere ed aggiornare dei database ciclopici.

 

Si parla di decine di milioni di voci aggiunte ogni anno, per ciascuna nazione, che devono essere trasferite dai produttori ai database istituzionali, che sono già sovraccarichi e inclini all’errore e all’essere non aggiornati. Chi li manuterrebbe? Chi ne curerebbe l’aggiornamento?

 

La semplice esigenza di sostituire un percussore rotto darebbe l’avvio a una procedura burocratica che, come tutta la burocrazia, sarebbe lenta, incline all’errore e costosa. Tutto per un sistema che aggiunge poco o nulla in termini di possibilità di identificare che arma ha sparato quali colpi rispetto a ciò che è già disponibile. E al costo della burocrazia andrebbe aggiunto quello del microstamping stesso.

 

Sebbene si tratti di una tecnologia industrialmente matura, il microstamping richiede attrezzature specifiche, molto costose, che possono essere rese ancora più costose qualora l’autorità costituita sancisca l’obbligo di ricorrere solo a specifici sistemi “certificati”, i cui produttori diventerebbero de facto monopolisti, con tutto quel che ne consegue in termini di prezzi praticati, che schizzerebbero naturalmente alle stelle. Tutti costi che, manco a dirlo, verrebbero riversati sull’acquirente finale.

 

Questo rappresenterebbe un grosso problema per i cittadini onesti, ovviamente e, altrettanto ovviamente, i politici ne sono perfettamente consapevoli dato che, dopo tutto, non è certo la prima volta che si cerca di praticare il controllo delle armi finanziario: rendi le armi troppo costose da comprare, e disarmerai la popolazione tanto quanto bandendole, e senza il costo politico: “Bandire le armi? Ma no, noi rispettiamo i diritti dei cittadini! Potete avere tutte le armi che volete. Se potete permettervele... AH AH AH!…

 

In più, se anche il microstamping funzionasse perfettamente, sorgerebbe la questione di lasciare in giro proiettili e bossoli che, di fatto, avete firmato, e che potrebbero essere raccolti da terze parti con cattive intenzioni e usati in modo fraudolento. Pensate a dover ripulire la piazzola del poligono dopo una giornata di tiro con la stessa cura che userebbe un killer professionista dopo aver commesso un omicidio… perché di quello potreste trovarvi a essere accusati.

 

E questo ci porta al classico “I cittadini onesti non hanno nulla di cui preoccuparsi, questo sistema è fatto per tutelarli.” Chiunque abbia avuto una qualsiasi esperienza, anche superficiale, con qualsiasi sistema giuridico sa quanto falsa e fuorviante sia questa affermazione.

 

I cittadini onesti sono di fatto proprio quelli che più hanno da temere da un sistema giuridico, proprio perché credono di non aver nulla da temere e si addentrano sereni e sicuri in quello che invece è un vero e proprio campo minato, laddove un criminale professionista conosce tutti i trucchi per raggirare il sistema. A proposito, già che parliamo di questo, tutto quello di cui un criminale avrebbe bisogno per eliminare il problema del microstamping è un pezzo di carta smeriglio e qualche minuto (o pochi secondi con un Dremel).

 

Semplicemente raccogliere dei bossoli a un poligono di tiro e gettarne una manciata sulla scena di un crimine appena commesso renderebbe qualsiasi tentativo di usare il microstamping come prova del tutto vano (o quanto meno un’impresa notevole). E questi sono solo due trucchi per raggirare il sistema che vengono in mente così sui due piedi a un cittadino onesto: sono più che sicuro che un criminale professionista che si prendesse il tempo di ragionare sulla questione potrebbe arrivare a sistemi assai più inventivi e raffinati per farsi quattro risate alle spalle di chi pensa che il microstamping possa prevenire il crimine.

 

Credetemi, i politici che pensano di rendere il microstamping obbligatorio conoscono perfettamente tutto quello che ho elencato. Non è incompetenza, non è stupidità, non è ignoranza che li spinge a proporre queste leggi: è pura e semplice malafede.

 

Da quando la California ha implementato il primo livello di legge sul microstamping, il 17 maggio 2013, che obbliga i produttori a far approvare le armi da vendere sul territorio della California, il numero di armi sottoposte ad approvazione dall’industria armiera è andato in stabile e continuo declino: le aziende semplicemente hanno smesso di vendere armi in California.
Cosa che era il vero scopo della legge fin da principio.

 

Il microstamping non ha nulla a che fare con la prevenzione del crimine, né può fare alcunché per rendere l’esame di una scena del crimine più semplice (le difficoltà reali sono altre): è solo un cavallo di Troia con cui introdurre ulteriori ostacoli per i legali possessori di armi allo scopo di impedir loro di praticare gli sport di tiro e di esercitare il diritto umano fondamentale di poter difendere la propria incolumità e quella dei propri cari, lasciando i criminali liberi di fare quel che meglio san fare, infrangere la legge.