Convegno Assoarmieri sulla legittima difesa
Assoarmieri ha tenuto ieri a porte chiuse un importante convegno sulla legittima difesa
Il convegno si è tenuto ieri nella sala conferenze della Fabbrica d’armi Pietro Beretta. Non sappiamo perché, ma sull’esistenza di questo convegno gli organizzatori non hanno dato debita comunicazione agli organi di informazione del settore, preferendo gestire un evento a porte chiuse, nonostante il diffuso interesse di attualità per l’argomento trattato: la legittima difesa.
Non essendo stati invitati ad assistere al convegno, noi come altre pubblicazioni specializzate del settore, non possiamo darvene alcun genere di resoconto. E il punto interrogativo che vedete sull'immagine di apertura vuole semplicemente evidenziare questa nostra impossibilità.
Tuttavia, era presente la rivista Armi e Tiro, che in una sua notizia pubblicata online oggi ha definito l’evento “un dibattito di alto profilo”, cosa che rende ancora più curioso il fatto che il convegno sia stato organizzato praticamente in sordina.
Tutto questo stimola alcune riflessioni di una certa importanza.
In un mondo in cui comunicazione trasparente e divulgazione efficace dovrebbero essere le armi strategiche da utilizzare per contrastare gli attacchi che arrivano dal mondo anti armi… la soluzione pensata per discutere di legittima difesa è stata quella di organizzare un convegno senza invitare chi da sempre si occupa di comunicare e divulgare in favore del comparto armiero?
Televisione, quotidiani e periodici generalisti parlano di legittima difesa da mesi, quasi sempre contro, bombardando di faziosità tutti i cittadini e creando nuovi proseliti anti armi… e il comparto armiero affronta l’argomento a porte chiuse?
La notizia data online dalla rivista Armi e Tiro chiude con la frase “per saperne di più, leggete l'approfondimento che sarà pubblicato su Armi e Tiro di agosto!”.
Siamo certi che il servizio sul fascicolo estivo di Armi e Tiro sarà esaustivo e come sempre molto ben curato e puntuale, e siamo lieti che i lettori della rivista saranno gli unici fortunati a poter leggere in esclusiva di cosa si è parlato nel convegno, ma per le altre decine di migliaia di possessori di armi italiani interessati all’argomento "legittima difesa", ma non interessati ad acquistare la rivista Armi e Tiro?
Ci sembra infatti davvero singolare che per sapere di cosa si è parlato in un convegno di così alto profilo si debba essere obbligati ad acquistare una specifica rivista: in questo caso Armi e Tiro, ma la nostra considerazione varrebbe per qualunque altra pubblicazione, inclusa la nostra, che fra l'altro non pubblica contenuti a pagamento.
La nostra riflessione è lecita e ragionevole, anche perché di solito per eventi di alto profilo gli organizzatori hanno sempre cura di distribuire ai media comunicati stampa ben curati e dettagliati, prima e dopo l’evento stesso, proprio per darne comunicazione agli organi d’informazione, e attraverso di essi al maggior numero possibile di persone interessate all'argomento trattato dal convegno stesso.
Quindi, un convegno può essere anche a porte chiuse, ovvero "su invito", come appunto questo organizzato da Assoarmieri e ospitato nella cornice certamente esclusiva di Beretta, ma non dovrebbe essere "chiuso" all'informazione. soprattutto per tematiche di così grande attualità come la legittima difesa.
Intendiamoci: siamo consapevoli del fatto che Assoarmieri non era in alcun modo obbligata ad organizzare un convegno aperto anche agli organi di informazione, liberissima di gestirne uno a porte chiuse con partecipazione riservata a invitati selezionati, inclusa una pubblicazione come Armi e Tiro, magari invitata fra i "relatori" (come sembra), data l'esperienza dei suoi redattori. Però in tal caso, i temi trattati durante il convegno sarebbero dovuti rimanere noti ai soli invitati al convegno stesso, e non divulgati all’esterno.
Ma se invece, come dichiarato dalla rivista Armi e Tiro, sul fascicolo di agosto i loro lettori potranno leggere un servizio sull’argomento, allora la nostra riflessione è quanto mai lecita: siccome la rivista Armi e Tiro non è certo l’organo d’informazione di Assoarmieri, ne consegue che c’è stata discriminazione nei confronti delle altre pubblicazioni dedicate al mondo delle armi e di TUTTI i suoi utilizzatori sensibili all'argomento legittima difesa, nel qual caso il punto interrogativo che abbiamo scelto per l’immagine di apertura di questo editoriale risulta appropriato.
Nel mondo dei Social e dell’informazione distribuita e condivisa, di tutto questo modo di credere di fare gli interessi del comparto armiero, siamo sempre più sconcertati.
Se le cose stanno così, inutile fare giri di parole: il sostegno più efficace per le loro azioni gli anti armi lo ricevono proprio dal comparto armiero, che a volte limita le capacità di divulgazione degli unici organi d'informazione che ha sempre dalla sua parte, gli unici sempre disposti ad informare su eventi positivi, di sicuro interesse e magari anche di alto profilo, come il convegno sulla legittima difesa organizzato da Assoarmieri nella prestigiosa sede Beretta.
Ma se abbiamo ritenuto opportuno fare queste nostre riflessioni su questo argomento, non è stato per puntare il dito su Assoarmieri, ma per stimolare un ragionamento autocritico in tutti i convenuti al convegno: perché sono tutti loro che, messi tutti assieme, "sono" il comparto armiero e ne rappresentano gli interessi.
Bruno Circi / GUNSweek.com