Elezioni 2018: le valutazioni politiche del Comitato Direttiva 477
In vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, pubblichiamo il promesso comunicato ufficiale contenente le valutazioni politiche del Comitato Direttiva 477 e le relative indicazioni di voto per quei legittimi detentori d'armi che abbiano a cuore la tutela dei loro diritti
Nei suoi tre anni di attività il Comitato Direttiva 477 si è da sempre confrontato con il mondo politico, cercando contatto e dialogo con tutte le differenti forze in campo in ossequio alla statuaria apartiticità. Ovviamente, come immaginavamo le risposte sono state ben differenti tra loro... quando ci sono state.
Ora che siamo prossimi alla fatidica data del 4 marzo è giunto il momento di tirare le somme affinché i cittadini elettori che detengono e usano legittimamente armi possano conoscere le posizioni di coloro che andranno a votare e quindi esprimere il loro voto in maniera consapevole.
Oltre alle attività di confronto, sono state particolarmente significative le risposte a due nostri distinti appelli inviati a tutte le forze politiche: il primo riguarda una proposta "complementare" sulla legittima difesa, inviata a luglio a tutti i capigruppo di Camera e Senato e articolata in due punti mai affrontati fino a oggi (che saranno oggetto di uno specifico approfondimento non appena sarà insediato il nuovo governo), il secondo è costituito dalla richiesta di impegno pubblico in difesa dei detentori legali di armi che abbiamo presentato in occasione di HIT Show 2018 e che è proseguita fino a questi giorni.
Ebbene, ciò che è emerso chiaro è in effetti ciò che tutti banalmente si aspettavano ma che noi speravamo non accadesse: quasi tutte le forze politiche non hanno dato alcun seguito coi fatti alle varie disponibilità, quando addirittura non hanno completamente ignorato o respinto ogni tentativo di dialogo.
Sappiano gli armigeri italiani che, alla prova dei fatti, abbiamo dovuto riscontrare disponibilità e serietà da parte di un solo partito: la Lega. È stata la Lega infatti che ci ha accolti con attenzione quando ancora eravamo un'associazione sconosciuta, che si è resa disponibile in concreto alla difesa dei nostri diritti in momenti delicati coinvolgendoci attivamente (come quando sembrava dovesse sbloccarsi la discussione del DDL Granaiola-Amati), che ha dato seguito con una serie di incontri proficui alla nostra proposta sulla legittima difesa e infine il cui segretario ha sottoscritto pubblicamente (unico tra tutti) l'impegno a favore dei possessori di armi estendendolo a tutto il suo partito.
E mentre era facile immaginare che non avremmo avuto grandi riscontri tra le forze politiche fino a oggi al governo, le quali hanno invece penalizzato fortemente i detentori di armi con pesanti provvedimenti privi di ogni giustificazione (tra i molti il Dlgs 121/2013 "correttivo" del 204/2010, il decreto antiterrorismo del 2015, l'appoggio alle posizioni della Commissione europea sulle modifiche alla direttiva 91/477), è stato ancor più sconcertante notare come partiti che si sono dichiarati pubblicamente "non ostili" alla detenzione di armi, alle attività sportive e alla caccia e anzi hanno fatto della riforma dell'istituto della legittima difesa un vessillo ("la difesa è sempre legittima"...), abbiano comunque ignorato le nostre richieste di dialogo e le nostre proposte su questi temi. Sarà forse apparso "sconveniente" intrattenere rapporti con una associazione come la nostra... probabilmente perché al di là dei proclami propagandistici nei fatti vi deve essere una scarsa considerazione dei cittadini che rappresentiamo: i migliori.
Riguardo invece a giovani movimenti che sono entrati in Parlamento al grido di "uno vale uno", ci saremmo aspettati un approccio completamente differente nei confronti nostri e soprattutto dei più di due milioni di cittadini che hanno sottoscritto la proposta di iniziativa popolare sull'inviolabilità del domicilio, dalla quale si potrebbe più propriamente desumere che in realtà su determinati temi... due milioni vale zero.
La difesa dei diritti degli armigeri non è discorso marginale: chi ha dimostrato un approccio ideologico e superficiale su questi temi così tecnici e delicati presumibilmente approccerà allo stesso modo questioni sociali ed economiche fondamentali per il Paese.
E chi ha volontariamente ignorato la proposta attiva di 2 milioni di cittadini evidentemente non nutre in assoluto alcuna considerazione nei confronti della cittadinanza, elemento di cui i cittadini stessi non possono non tener conto nel momento essenziale del voto.
Certo non sono mancate le esperienze positive, anzi, ma si è trattato quasi sempre di casi isolati in partiti dimostratisi poi nel complesso insensibili. A ogni modo non mancheremo di valorizzare le persone che si sono dimostrate aperte e disponibili nei nostri confronti.
Tra i diversi contatti a livello politico/istituzionale, coloro che si sono distinti e/o hanno sottoscritto l’impegno pubblico da noi promosso sono:
Circa i principali partiti dello scenario politico italiano, quanto segue è ciò che abbiamo dedotto al termine di questi primi tre anni di attività riguardo la loro posizione sui possessori di armi:
Lega
Senz'altro il partito più sensibile e attento, molto attivo e collaborativo anche in periodi lontani dalle elezioni.
Il segretario Salvini si è impegnato a nome di tutto il partito in difesa dei detentori legali di armi.
Fratelli d'Italia
Hanno sempre preso pubblicamente posizioni a noi favorevoli, ma complessivamente abbiamo riscontrato scarsissima disponibilità concreta all'ascolto e alla collaborazione.
Forza Italia
All'interno vi sono molte personalità che appoggiano apertamente il nostro settore, tuttavia pesa molto la posizione assunta nei confronti della revisione della direttiva 91/477 e una corrente interna fortemente animalista che vorrebbe abolire totalmente la caccia.
Partito Democratico
Al governo hanno limitato ulteriormente in più occasioni i diritti dei possessori di armi, arrivando a strumentalizzare singoli eventi di cronaca e/o terroristici, anche non nazionali. Pochissimi hanno dato disponibilità ad ascoltarci, senza nessuno sviluppo successivo.
Movimento 5 Stelle
Totale indisponibilità al dialogo sommata a posizioni fortemente anti-armi e anti-caccia espresse in più occasioni dai principali esponenti del movimento e che dimostrano un approccio superficiale alle questioni che ci riguardano.
Liberi e Uguali
Raccoglie alcune delle personalità che si sono rivelate negli ultimi anni più ostili al nostro mondo, tale da potersi considerare ostile l'intero partito.
Riteniamo infine molto importante, al fine delle valutazioni sui partiti, le numerose adesioni all'appello portato avanti dalla cabina di regia della caccia (che riunisce le Associazioni nazionali), che riportiamo di seguito con aggiunti alcuni nominativi che hanno in qualche modo dimostrato in passato un approccio onesto e razionale alle questioni che ci riguardano.
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