Kel-Tec arriva in Italia
L'americana Kel-Tec è famosa per alcune soluzioni innovative adottate nella progettazione e nel design futuristico delle sue armi, che purtroppo in Italia non sono mai state realmente disponibili. Fino a qualche giorno fa…
A fondare la Kel-Tec Weapons è stato lo svedese George Kellgren, ancora oggi a capo dell’azienda. Progettista armiero d'esperienza, ideatore di alcuni modelli di fucili da caccia per la Husqvarna prima di fondare la sua prima azienda negli anni '70.
Oggi, in nord America come in Europa, la Kel-Tec è nota principalmente come produttrice di armi lunghe da difesa e sportive, ma all’inizio, le attività della Kel-Tec si focalizzarono sulla produzione di pistole subcompatte da difesa alimentate da caricatori monofilari, per il porto occulto.
Le armi Kel-Tec sono caratterizzate da soluzioni costruttive che ci sono oggi familiari, ma decisamente all'avanguardia negli anni '90 in cui furono concepite: fusti in polimero ad alta resistenza, con telai in alluminio macchinati dal pieno in cui sono alloggiati lo scatto e le eventuali parti mobili dell’arma.
Questo binomio fra fusto in polimero e telaio contenente le componenti fondamentali dell’arma ha permesso a Kel-Tec di sviluppare progetti dal design piuttosto futuristico - cosa ben visibile nell’estetica di molti dei suoi modelli - permettendo inoltre, più che altro nel caso delle armi corte, di poter ad esempio rendere intercambiabili i fusti, con altri di colore o dimensioni differenti.
Come sappiamo, si tratta di un approccio progettuale che nell'ultimo quinquennio è stato adottato dai principali produttori di armi da difesa europei e americani per i loro modelli Full-Size venduti anche alle forze armate e di polizia di tutto il mondo.
A lungo attese, da qualche giorno le armi Kel-Tec hanno finalmente fatto la loro comparsa nelle armerie italiane, distribuite da Ares Distribution. Non è presente la gamma completa, ma comunque alcuni dei suoi modelli più rappresentativi. Vediamoli…
Kel-Tec SU-16 - .223 Remington
Lanciata agli inizi degli anni 2000, la linea di fucili Kel-Tec SU-16 (Sport Utility rifles) è pensata per la portabilità: fucili semi-automatici in calibro .223 Remington, alimentati da caricatori amovibili tipo STANAG 4179 (tipo AR-15), i fucili SU-16 presentano canna, gruppo-otturatore e parti meccaniche in acciaio e tutte le altre componenti – compreso il fusto – in polimero al fine di ridurre il peso entro livelli accettabili: il modello più pesante della gamma pesa infatti al massimo due chili e mezzo.
La caratteristica principale di questi fucili semi-automatici a recupero di gas, tuttavia, è la calciatura collassabile. L’arma infatti si piega su sé stessa (in realtà è la calciatura a piegarsi verso il basso) in modo da ridurre la lunghezza totale su livelli che vanno dai circa 50 ai circa 67 centimetri a seconda del modello: lo scopo della calciatura pieghevole non è aumentare la maneggevolezza, ma rendere più comodo il trasporto di queste armi.
Kel-Tec RFB-24 Hunter - .308 Winchester
Annunciato nel 2007 e reso finalmente disponibile sui mercati nel 2009, lo RFB è il primo fucile bullpup della Kel-Tec. Camerato per il potente calibro .308 Winchester e alimentato tramite caricatori del fucile FN FAL nelle sue varianti metriche, il Kel-Tec RFB è stato pensato come arma da impiego generale: caccia, difesa, impieghi di polizia.
Versatile e compatto, realizzato interamente in acciaio con un sistema di funzionamento a presa di gas indiretta tramite pistone a corsa corta, il Kel-Tec RFB si caratterizza per la configurazione ambidestra dei comandi e per il fatto che i bossoli esplosi non vengono espulsi immediatamente ma intubati in una canaletta che corre parallela alla canna, e man mano che vengono sparati altri colpi, cadono da soli in avanti.
Ciò consente l’uso indifferentemente da parte di tiratori destrimani o mancini. Il Kel-Tec RFB è attualmente il fucile semi-automatico calibro .308 Winchester più compatto presente sui mercati internazionali, e lo RFB-24 “Hunter” è la versione dedicata alla caccia di montagna e al tiro di precisione, con una canna da 61 centimetri contro i 46 del modello-base. Tra gli accessori disponibili per lo RFB-24 Hunter troviamo una serie di rompifiamma e un manicotto con quattro rotaie Picatinny da inserire sulla canna medesima che funge da interfaccia per bipiedi e altri accessori.
Kel-Tec RDB20 - .223 Remington
Dopo il fucile semi-automatico RFB calibro .308 Winchester ad espulsione anteriore, nel 2015 è arrivato il Kel-Tec RDB in calibro .223 Remington, la cui denominazione RDB sta per “Rifle Downwards-ejecting Bullpup”. Lo RDB è realizzato pressoché interamente in polimero, presenta una canna da 20 pollici e comandi completamente ambidestri.
Si tratta di un fucile semi-automatico d’impostazione bullpup calibro .223 Remington, alimentato tramite caricatori di tipo AR-15, la cui caratteristica principale è quella di espellere i bossoli verso il basso tramite una canaletta di caduta inserita nel calcio, dietro il pozzetto del caricatore: in questo modo l’arma può essere utilizzata da tutte le posizioni (le armi ad espulsione frontale come lo RFB o lo FN F2000 possono presentare problemi se si spara con l’arma rivolta verso l’alto) e soprattutto è immediatamente utilizzabile da parte di tiratori sia destrimani che mancini.
Kel-Tec SUB-2000 - 9x21
Presentato nel 2001, il Kel-Tec SUB-2000 è stata la prima arma lunga prodotta dall’azienda americana; è inoltre un precursore sotto molti punti di vista, essendo stato lanciato in un periodo in cui le armi lunghe in calibro da pistola con canna da 16 pollici non erano comuni e popolari come lo sono oggi.
L’arma presenta una semplice chiusura a massa ed è realizzata quasi interamente in polimero rinforzato (Zytel); l’acciaio è utilizzato per le parti mobili e per il calcio metallico che ospita il gruppo-otturatore. L’alimentazione è demandata a caricatori amovibili per pistola.
La caratteristica del SUB-2000 è che può essere piegato in due abbassando la guardia del grilletto per svincolare canna e astina e ribaltare tali componenti come un tutt’uno sulla parte superiore. Come per i modelli SU-16, quando è piegato il Kel-Tec SUB-2000 non può fare fuoco, e lo scopo è solo quello di ridurne gli ingombri per la custodia o per il trasporto.
Kel-Tec CMR30 - .22 WMR
La carabina semi-automatica Kel-Tec CMR30 è uno dei ritrovati più recenti dell’azienda americana in fatto di armi lunghe, ma a differenza di altri modelli pensati soprattutto per impieghi sportivi o da difesa, la CMR30 si configura come arma per il tiro ricreativo o – laddove consentito – per la caccia ai piccoli animali.
La carabina CMR30 può essere considerata una “versione maxi” della pistola PMR-30 della medesima azienda e ne utilizza i medesimi caricatori da 20 o 30 colpi calibro .22 Winchester Magnum Rimfire. Una semplicissima chiusura labile ne garantisce il funzionamento, e la realizzazione è in larga parte basata sull’uso di materiali sintetici che mantengono il peso entro il chilo e mezzo circa.
La carabinetta Kel-Tec CMR30 presenta una canna da 40,8 centimetri e un calciolo collassabile in metallo che porta la lunghezza totale da un minimo di 571mm quando è chiuso a un massimo di 76 centimetri in estensione. I comandi sono tutti ambidestri, e lo scatto in azione singola da 22 Newton è pensato per la precisione.
Kel-Tec KSG - 12/76
Lanciato nel 2011, il Kel-Tec KSG è un solido fucile a pompa calibro 12 pensato per impieghi tattici, operativi, difensivi, e per l’uso sportivo nelle specialità di tiro dinamico. Il KSG nasce inizialmente con l’idea di migliorare l’impianto del Neostead sudafricano – arma che all’epoca fece scalpore per dimensioni e volume di fuoco, ma che risultò “andicappata a causa del suo sistema di funzionamento a ciclo invertito, del peso elevato e della configurazione dei serbatoi.
Il Kel-Tec KSG è un “semi-bullpup” che fa grande uso di polimeri nella sua costruzione e presenta due serbatoi selezionabili posizionati sotto la canna, della capacità di sei cartucce ciascuno più una in canna per un totale di tredici colpi, una delle capacità più elevate per un fucile a canna liscia.
Una leva di selezione manuale consente di tenere i due tubi caricati con diverse tipologie di munizione e l’arma può dunque rapidamente passare da una tipologia all’altra. L’espulsione avviene verso il basso, dalla stessa finestra di caricamento, dunque l’arma è completamente ambidestra.
Kel-Tec P-32 e Kel-Tec P-3AT
All’inizio della sua attività, la Kel-Tec si occupava essenzialmente di produrre piccole pistole semi-automatiche a chiusura labile con fusto in polimero che fossero affidabili e a buon mercato. Uno dei primi prodotti Kel-Tec fu appunto la pistola in sola doppia azione P-32 calibro 7,62 Browning. Nel 2003 seguì poi il modello P-3AT in calibro .380 ACP.
Entrambe le pistole hanno lo stesso design, ridimensionato rispettivamente per i calibri 7,65 e .380. Entrambe presentano canna e carrello in acciaio SAE-4140 e un fusto in polimero ad alta resistenza Dupont ST-8018, disponibile in diversi colori, che a sua volta ospita un telaio in alluminio 7075-T6 macchinato dal pieno in cui sono alloggiate le parti mobili del fusto e lo scatto.
In entrambi i casi la chiusura è a corto rinculo di canna e il caricatore monofilare: la capacità totale è di otto colpi nel modello calibro 7,65 Browning e di sette colpi nel calibro 9 Corto. La lunghezza totale di entrambe le pistole si attesta sui tredici centimetri circa, perfetta per il porto occulto.
Kel-Tec PF9 - 9x21
Negli Stati Uniti sono molto popolari le armi subcompatte in calibri come il 7,65 Browning e il .380 ACP. Questo perché sul mercato statunitense sono disponibili specifici caricamenti che garantiscono un buon potere d’arresto anche per questi calibri che sono spesso e volentieri considerati altrimenti “obsoleti” per la difesa personale. Per chi vive in quei Paesi – come l’Italia – dove tali caricamenti non sono disponibili o non sono permessi per la difesa personale, oppure semplicemente per chi vuole affidarsi a calibri più corposi, la soluzione è data dalla Kel-Tec PF9, una delle pistole semi-automatiche da difesa in calibro 9mm “pieno” più leggere e sottili della sua categoria.
Lunga in tutto 15 centimetri circa con una canna da 79mm e uno spessore totale di soli 2,2 centimetri, presenta un caricatore monofilare da sette cartucce e uno scatto in sola doppia azione con disconnettere automatico al cane interno.
Il fusto in polimero ospita le parti mobili e le guide del carrello all’interno di uno chassis in alluminio. L’impugnatura presenta zigrinature antisdrucciolo di forma quadrata su tutta la sua superficie, e per il porto senza fondina è disponibile una clip da cintura.
Kel-Tec PMR-30 - .22 WMR
La PMR-30 è attualmente una delle pistole più popolari prodotte dalla Kel-Tec e una delle meglio vendute sul mercato americano. Nonostante il suo aspetto “aggressivo”, quest’arma in calibro .22 Winchester Magnum Rimfire – che si alimenta tramite caricatori la cui capacità massima può arrivare a 20 o 30 colpi – è pensata soprattutto per il tiro d’allenamento, il tiro informale o (dove consentito) l’abbattimento di piccoli nocivi.
Innovativo il sistema di funzionamento, un corto rinculo di canna raramente visto su armi a percussione anulare. Lunga in tutto 20 centimetri e munita di una canna da 4,3 pollici con passo di 1:11” (ma sono disponibili anche canne da 5 pollici con volata filettata), la pistola Kel-Tec PMR-30 presenta un carrello in acciaio con mire munite di inserto in fibra ottica e un fusto in polimero rinforzato con una rotaia Picatinny per accessori e zigrinature antisdrucciolo sull’impugnatura.
Rispetto ai modelli di primissima produzione, risalenti al 2011, la Kel-Tec PMR-30 presenta oggi un fusto rinforzato che impedisce che si crei troppo spazio tra questo e il carrello. Dato il peculiare sistema di funzionamento, inoltre, una quantità maggiore di metallo è presente al vivo di culatta per coprire completamente il collarino della cartuccia, in modo da ridurre i rischi per il tiratore in caso di rottura del bossolo in fase di detonazione.