.30-30 Winchester: la prima cartuccia intermedia
Il .30-30 Winchester fu introdotto nel 1895 con la carabina a leva Winchester modello 1894, e fu un successo commerciale clamoroso.
"Carabina treinta treinta, que los rebeldes portaban...", diceva una canzone dal film messicano del 1949 "¡Arriba el Norte!".
Il Winchester 1894 fu la prima carabina a leva camerata per una moderna cartuccia a collo di bottiglia e ad alte pressioni caricata a polvere infume: la .30 Winchester Center Fire, o .30 WCF.
Anche Marlin realizzò una carabina a leva nel medesimo calibro, commercializzandolo con il nome di .30-30, secondo il vecchio uso di denominare una cartuccia in base al calibro e carica di polvere, in questo caso 30 grani di cordite. La denominazione usata da Marlin fece presa e divenne molto più popolare di “.30 WCF”, ed è usata ancora oggi.
Ciò che rendeva notevole la cartuccia .30-30 e il Winchester 94 che la camerava era che, fino a quel momento, la maggior parte delle carabine a leva Winchester (con l’eccezione del modello 1886) erano state camerate per calibri da pistola.
Erano leggere, veloci, molto più precise di una pistola, ma anche se la loro canna più lunga consentiva a cartucce come il .44-40, il .38-40 e il .45 Colt di arrivare più lontano e con più forza di una pistola, la balistica era ancora fondamentalmente quella di una cartuccia da pistola.
All’altra estremità dello spettro c’erano i potenti fucili monocolpo o bolt action da caccia e militari, o l’imponente Winchester modello 1886.
Questi fucili erano camerati per cartucce come il .45-70, il .45-90 e il 50-110, o le più moderne cartucce a polvere infume come il .30-40 Krag, il francese 8x51 Lebel o il britannico .303. Avevano un rinculo assai più violento ed erano ingombranti, pesanti e lente da azionare, e avevano una capacità ridotta in confronto alle più agili carabine a leva in calibro da pistola.
Il .30-30 venne sviluppato come cartuccia a polvere infume abbastanza potente da dare al tiratore un miglioramento balistico significativo rispetto alle cartucce da pistola usate dai modelli precedenti, ma rimanendo gestibile in una carabina compatta e leggera, con una capienza del serbatoio che, con i suoi 7-9 colpi, era superiore a quella della maggior parte dei bolt action dell’epoca, limitata a 5 colpi o meno.
Non era né la prima né l’unica “cartuccia intermedia”: il ’94 era stato presentato con camerature per il .32-40 Ballard e il.38-55 Winchester, e in seguito per il .25-35 WCF, ma non ebbero altrettanto successo della .30 WCF, che raggiunse un equilibrio perfetto tra le cartucce da pistola e le cartucce da fucile dell’epoca.
La combinazione di carabina e cartuccia che ne risultò ebbe enorme successo, e venne usata per cacciare prede di media taglia come cervi, cinghiali e maiali selvatici, e divenne popolare tra civili, banditi e uomini di legge tanto per caccia quanto per difesa.
Il .30-30 fu anche molto popolare durante la rivoluzione messicana, unitamente al Winchester ’94 (una delle armi preferite da Pancho Villa) consentendo alle unità ribelli di produrre un volume di fuoco considerevole, con buona precisione, senza trovarsi in svantaggio balistico rispetto all’esercito federale alle distanze d’ingaggio tipiche. Fu così popolare, in effetti, che anni dopo venne appunto composta una ballata sul Winchester ’94.
La carabina Winchester ’94 rimase in produzione per 112 anni, dal 1894 fino al 2006, quando l’ultimo ’94 lasciò le linee di produzione Winchester, dopo che oltre 7,5 milioni di esemplari erano stati prodotti, a cui vanno aggiunte le innumerevoli altre carabine a leva .30-30 prodotte da altri costruttori, come Marlin, e oggi anche le belle repliche realizzate da produttori come Uberti. Un successo che rende il .30-30 Winchester uno dei calibri per fucile più diffusi e longevi, ancora oggi efficace per la caccia e la difesa, principalmente contro i selvatici.
Con una pressione in camera di cartuccia di 40.000 psi, si tratta di una cartuccia piuttosto tranquilla per gli standard moderni, ma era decisamente una cartuccia ad alta pressione alla sua epoca. Spara un proiettile da 110 a 170 grani a velocità comprese tra gli 810-820 m/s e i 680 m/s per i proiettili più pesanti, con un’energia alla bocca di circa 2.500 joules.
Ancora oggi la maggior parte dei produttori di munizioni hanno un caricamento .30-30 Winchester a catalogo, e le componenti da ricarica sono reperibili abbastanza facilmente, con proiettili prevalentemente di tipo round soft point, essendo una cartuccia pensata per serbatoi tubolari. Alcuni caricamenti, come quelli della serie Hornady Leverevolution, presentano invece una punta acuta in polimero morbido, che garantisce la sicurezza nei serbatoi tubolari offrendo al contempo un miglior coefficiente balistico.
Nati sul finire dell’epopea del West, la .30-30 e i fucili a leva tipo ’94 sembrano destinati a restare con noi ancora a lungo, anche grazie alle bellissime riproduzioni realizzate da Uberti.
La carabina Winchester 1894 d'epoca che vedete nelle illustrazioni e le munizioni utilizzate per la prova di tiro sono state messe a disposizione dall'Armeria Casabella di Casatenovo (LC)..